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MATERA – La Cattedrale aperta attira l’attenzione di materani e turisti e guida le giornate di primavera del Fai ad un successo senza precedenti.
Oltre mille persone in poco più di un giorno nei quattro punti che il Fondo per l’Ambiente italiano ha identificato nella città e che oltre al Duomo comprendono anche il Castello Tramontano, il Cristo Flagellato con una presenza per immagini di diverse epoche e momenti della storia della festa della Bruna e palazzo Lanfranchi che rievoca i 150 anni del Liceo Classico Duni.
«Per noi si tratta di un risultato positivo che speriamo di poter ancora migliorare oltrepassando almeno le duemila presenze in questo scorcio finale di tempo che resta.
Se il sole ci accompagnerà» spiega Rosalba Demetrio del Fai di Matera, «contiene di avere il boom di presenze proprio nella giornata di domenica.
E proprio la Cattedrale con i suoi diversi elementi architettonici che dal duecento portano al 4-500 e ad elementi settecenteschi è il monumento che nasconde la maggiore curiosità anche per il fatto di essere chiuso da così tanto tempo e di poter entrare oggi nella disponibilità dei materani e dei turiti che arrivano in città».
La Cattedrale di Matera è chiusa da oltre dieci anni a causa di interventi di restauro, e dovrebbe riaprire solo entro la fine dell’anno. Ma oggi è la meta che, in Basilicata, sta catalizzando la maggiore attenzione delle Giornate Fai.
Importante è anche la scelta, certamente per molti versi innovativa che è stata fatta e che porta la Cattedrale a riuscire a contemperare gli interventi ed i lavori di restauro ancora in corso con la volontà dei materani e dei turisti di continuare a poter osservare quello che è il percorso in atto, il restauro in corso e ciò che è stato fatto nel corso di questi anni.
«Importante è la cura che è stata messa nel restauro e che evidenzia attraverso queste visite tanti piccoli e grandi aspetti importanti di ciò che è stato fatto. Grande è anche l’attenzione che il Fai nazionale e alcuni programmi televisivi» sottolinea Rosalba Demetrio, «hanno voluto dare alla riapertura in queste giornate della Cattedrale.
Un’apertura programmata anche in futuro? Al momento non ho notizie in tal senso, certo se ci dovesse essere la disponibilità di chi sta conducendo i lavori e della Curia, noi come Fai saremmo pronti.
La parte più complicata del lavoro cioè la formazione dei ciceroni che stanno accompagnando i visitatori è stata già fatta, quindi non ci sarebbero particolari difficoltà».
Alcune centinaia di studenti, cittadini e turisti sono in fila per visitare l’antica basilica duecentesca, dalla facciata in stile romanico pugliese, e per ammirare le tre navate decorate con stucchi in oro zecchino e le cappelle di epoche e stili diversi come quella che ospita il presepe cinquecentesco in pietra policroma dello scultore Altobello Persio.
Qui nel 2014 durante i lavori di restauro sono state riportate alla luce, sotto al pavimento, due cappelle antecedenti al 1200, affrescate con pitture di epoche tardomedievali e rinascimentali.
Alcuni degli affreschi, secondo gli esperti, sono riconducibili al culto dei Santi Cosma e Damiano, di San Nicola e della madonna della Bruna, protettrice della città.
La visita alla Cattedrale è l’occasione per compiere il viaggio virtuale a Casa Noha sulla storia e il paesaggio dei rioni Sassi o per raggiungere la chiesa del Cristo Flagellato in piazza San Rocco, dove è allestita una mostra con bozzetti e disegni sulla tradizione del carro trionfale di cartapesta per la festa del 2 Luglio.
E l’itinerario religioso si sposta ai rioni Sassi con la visita ad alcune edicole votive dedicate al culto della Madonna e a Palazzo Lanfranchi che ospita importanti mostre tematiche di arte medievale e moderna e quella sui 50 anni de «Il Vangelo secondo Matteo» di Pier Paolo Pasolini.
Un’altra tappa interessante è rappresentata dalla visita al cinquecentesco Castello incompiuto, fatto realizzare dal conte Carlo Tramontano.
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