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SCANZANO JONICO – Ha commesso l’errore di portare a segno il colpo nella città dove risiede, sottovalutando evidentemente la prontezza della sua vittima, ma anche l’acume investigativo dei carabinieri della Stazione di Policoro e del Nucleo operativo.
Così, ieri mattina, al termine di un’operazione lampo, i militari hanno arrestato Fiore Commisso, 45enne del posto, che poco prima aveva rapinato e picchiato a sangue il barista Franco Iannuzziello, mentre si recava in banca per depositare l’incasso, raccolto dal suo bar nello scorso fine settimana.
L’aggressione è avvenuta per strada a suon di pugni. Mentre Iannuzziello cercava di difendersi, ha osservato dei particolari piuttosto inequivocabili sul volto del suo aggressore, parzialmente travisato con uno scaldacollo e, per giunta, cliente abituale del suo bar. Così ha fornito indicazioni preziose ai carabinieri, intervenuti tempestivamente.
In pochi minuti, i militari, ben conoscendo il territorio ed i criminali più incalliti, erano già a casa del rapinatore, che intanto era in stato confusionale per aver assunto stupefacenti. Dopo aver notato che l’uomo era presente, si sono appostati entrando con discrezione e fermandolo con ancora parte del bottino, circa 2.000 euro degli 8.000 contenuti nel borsello del barista.
Dopo l’arresto per rapina e lesioni, i militari ora cercano la parte consistente del bottino, forse nascosto altrove.
Iannuzziello, intanto, che gestisce il bar di una nota stazione di servizio a Scanzano, è stato accompagnato in ospedale per medicare le lesioni subìte, soprattutto allo zigomo, con una brutta frattura; sono ancora attesi gli esiti della Tac, eseguita all’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera, per capire se i colpi possono aver causato malauguratamente ematomi interni.
Sono in corso le indagini dei carabinieri per capire se l’aggressore possa aver agito con la complicità di qualcuno, vista la rapidità con cui ha fatto sparire il bottino. Molto probabilmente, nei giorni e nelle settimane precedenti il colpo, aveva osservato tutti i movimenti di Iannuzziello, fino a capire che l’incasso più grosso del bar veniva depositato il lunedì, in quanto riferito ai due giorni in cui la banca resta chiusa; quindi ha progettato l’aggressione repentina e violenta, sottovalutando però il fatto di essere persona nota nella cittadina jonica, dove le teste calde sono facilmente individuabili.
Il resto lo hanno fatto gli uomini dell’Arma.
a.corrado@luedi.it
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