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MELFI – Una decina di studenti pendolari che usufruiscono del convitto in dotazione presso l’istituto alberghiero di Melfi, l’undici marzo scorso, sono rimasti fuori dalla struttura. Mercoledì scorso i ragazzi del convitto avevano aderito ad uno sciopero organizzato dagli studenti per protestare contro il presunto malfunzionamento dei termosifoni in classe. Come da prassi, il convitto non ha considerato presenti i ragazzi che dunque la sera si sono dovuti organizzare per rientrare presso le rispettive abitazioni. Per il rappresentante di istituto della frequentatissima scuola lucana: «durante la protesta, nella mattinata, i convittori vengono avvisati che nel caso non entrino, non potranno usufruire del servizio per l’intera giornata, ma i convittori decidono di restare a protestare pur sapendo a cosa andassero in contro, pertanto, a pranzo e cena non hanno potuto mangiare in convitto, rimanendo digiuni per strada e affrettandosi a preparare le valigie per affrontare il viaggio verso casa». Il provvedimento, forse era un po’ esagerato. La replica del preside non si è fatta attendere, infatti: «quando si è assenti – ribadisce il dirigente dell’istituto comprensivo, Gasparrini, Michele Masciale – da sempre il convitto non ospita chi non è presente alle lezioni del mattino. Ciò accade per un puro fatto di organizzazione interna. Non si può pensare di cucinare pranzi e cene per persone che poi non sono in città. Da anni siamo organizzati in questa maniera e tutto ha sempre funzionato a meraviglia senza inutili sprechi. Si deve considerare il convitto come struttura annessa alla scuola, non certo come un comune ostello. Non si può pensare che lo studente assente in classe possa essere ammesso al convitto a meno di preventive comunicazioni o intenti comuni della scuola. Mi dispiace per chi e’ rimasto fuori dal convitto ma credo che come accade ogni venerdì, quando i ragazzi pendolari tornano a casa, anche mercoledì scorso chi ha fatto sciopero poteva organizzarsi per salire sui treni o i pullman del rientro. Non possiamo certo conoscere le motivazioni di tutti gli assenti quotidiani del Gasparrini. Io assumo la responsabilità della scelta di non far cucinare o preparare i posti letto del convitto di chi è assente, ma si assuma pure la responsabilità colui che sceglie di non venire a scuola. Se si tratta di studente pendolare, sarebbe opportuno organizzare anche il rientro pomeridiano a casa». La struttura ha delle regole che ne permettono un utilizzo ottimale. Il giorno successivo lo sciopero, tutto è tornato nella norma.
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