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MATERA – Diventare artigiani in sette mosse.
Cna, Fondazione Monacelle e associazione Il Girasole spiegano come. Il segreto, in fondo, è lasciarsi conquistare da una città e dalle sue tradizioni, a cominciare dai mestieri antichi, fatti di sola manualità.
Nasce così “Con le nostre mani” un progetto collettivo in cui chiunque voglia, dall’1 aprile prossimo, può imparare a fare il pane “in dieci passi”, realizzare dei mosaici, lavorare il tufo la ceramica, la cartapesta, fare la pizza o lavorare la lana con i ferri.
La formula, per molti versi, è innovativa: offrire pacchetti con soggiorno, visita della città e partecipazione ai laboratori per i turisti intenzionati a vivere la conoscenza di luoghi nuovi non solo in modo passivo.
L’iniziativa è stata presentata ieri alle Monacelle da Leonardo Montemurro, presidente provinciale della Cna, da Antonella Ambrosecchia presidente della Fondazione Monacelle e da Rosa Iacovuzzi dell’associazione Il Girasole.
Lo spirito è quello di recupare la manualità degli antichi mestieri e di lasciare che torni in vita attraverso i suoi esponenti più rappresentativi, a cominciare dal maestro artigiano del Carro trionfale Michelangelo Pentasuglia che descriverà a adulti e bambini i mille volti della cartapesta, un viaggio che la sua famiglia compie da generazioni e che rappresenta una delle tradizioni più longeve di Matera. «L’artigianato – ha spiegato Montemurro – attecchisce con maggiore facilità tra i ragazzi adolescenti e i bambini, per questo la nostra attenzione nei loro confronti è maggiore».
«Ritrovare gli antichi mestieri e organizzare laboratori nella nostra struttura ci consente di promuovere pacchetti ad hoc per i turisti che spesso preferiscono rimanere in camera o all’interno dell’albergo perchè non conoscono bene la città – ha aggiunto Antonella Ambrosecchia.
Il rapporto con i più piccoli e il loro entusiasmo nell’approccio con la ceramica e i cucù di Pietro Colapietro, sono stati illustrati da Rosa Iacovuzzi, dell’associazione Il Girasole che da oltre 20 anni si occupa di tutela dei minori.
«Per loro – ha spiegato – si tratta di attività non solo educative ma anche culturali. In questo modo la manualità non viene solo applicata al telefono cellulare o al telecomando».
La città che nel 2019 rappresenterà la cultura europea, si appresta dunque ad offrire una nuova visione della propria storia, attraverso ciò che gli artigiani hanno costruito per fare di Matera ciò che è oggi.

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