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VIGGIANO – Questa volta a fuoriuscire da uno dei camini del Centro Oli di Viggiano sarebbe stata una lunga fumata nera, diversa da quelle a cui normalmente sono abituati coloro che abitano nei pressi dell’impianto Eni in Val d’Agri. E’ quella che si vede nell’immagine al lato e che ieri pomeriggio ha fatto il giro sui social network. Al momento non c’è nessuna conferma a quella che sarebbe una nuova “anomalia”, ma a parlare sono le immagini scattate da alcuni residenti della zona.
Il fatto si sarebbe verificato intorno alle 17 di ieri pomeriggio. Si tratterebbe della prima “anomalia” di questo tipo che si verifica dalla riapertura dell’impianto, a seguito dei lavori di ammodernamento che avevano portato alla recente chiusura.
E nel frattempo, ieri pomeriggio, Regione, amministrazione comunale, Eni e Arpab hanno tenuto un incontro, in seguito a un sopralluogo svolto dall’Agenzia regionale per l’ambiente, chiamata dalla Regine Basilicata. Da qualche giorno, infatti, i cittadini continuano a segnalare l’alternanza della fiaccola e un eccessivo odore di zolfo. Secondo Eni si tratterebbe delle normali conseguenze legate alla recente ripresa delle attività al Centro Oli. I tecnici Arpab hanno fatto i rilievi del caso sulle centraline in funzione. Nell’occasione, però, il vicesindaco di Viggiano, Michele Montone ha chiesto che in tutte le condizioni climatiche avverse, Eni riduca al minimo le attività dell’impianto. Ora, però, la compagnia del cane a sei zampe dovrà anche spiegare la fuoriuscita di quel fumo nero che, almeno a guardare le immagini, non lascia presupporre nulla di buono.
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