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MURO LUCANO – Non è passato inosservato l’opera di verifica dell’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) in merito all’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti e, nell’arduo tentativo di vederci chiaro, vuole porre alcune domande all’Amministrazione Comunale, in particolare al Sindaco Mariani.
Il gruppo politico “Progetto Comune”, attraverso una nota «vorrebbe sapere quali sono le altre gare d’appalto attenzionate dall’Anac, oltre alla gara d’appalto sulla raccolta differenziata, di cui tanto si è scritto». Inoltre vorrebbe «comprendere in che termini si sono espressi i relatori dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e cosa hanno contestato in merito alle procedure di affidamento della gara di appalto. Infine, vorrebbe conoscere quali risposte ha fornito sull’intera vicenda il Comune di Muro Lucano». Il gruppo politico “Progetto Comune” ha presentato questi quesiti in maniera ufficiale attraverso un’interrogazione consiliare ed una richiesta di accesso agli atti. «Il gruppo politico “Progetto Comune” intende la politica come atto di trasparenza; il sindaco di Muro Lucano interpreta la politica come sinonimo di mero potere fine a se stesso. Oltre al Sindaco, però, esistono altri attori politici che, al momento, fungono da comparse o persino da guitti, e ci si chiede quale sia la posizione assunta dalla maggioranza consiliare di fronte a questa sequela di interventi da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione». Il gruppo politico “Progetto Comune” auspica «che le sue stesse perplessità, lacerino le menti e il cuore di chi potrebbe incidere nella politica di governo di questo paese, pardon città».
«I signori della maggioranza – riprende la nota – non si illudano di uscirne indenni e non cerchino capri espiatori. Se eventuali responsabilità verranno accertate, la colpa ricadrà esclusivamente sui protagonisti della scena politica degli ultimi anni. Su questo punto è necessario essere chiari e lapalissiani: il gruppo politico “Progetto Comune” tutela – conclude – tutte le realtà economiche e sociali di questa città e se qualcuno volesse trovare dei colpevoli, qualora la situazione dovesse degenerare, dovrebbe ricercarli nei palazzi in cui si sono poste in essere determinate scelte politiche, perché, in fondo, come recita un vecchio adagio “chi è causa del suo mal, pianga se stesso».

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