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POTENZA – Aquistavano quasi sempre dai grandi autonoleggi, per essere sicuri che interni e carrozzeria fossero perfetti. Poi sarebbero passati da un’officina “amica” per alleggerire i contachilometri, avrebbero aggiustato il libretto di manutenzione e rivenduto i mezzi come “semi-nuovo”. Auto, autocarri e persino 2 scuolabus.
Lo hanno scoperto i militari dell’aliquota di polizia giudiziaria della Finanza e del nucleo di polizia tributaria di Potenza. Per questo, ieri mattina, è scattato il sequestro preventivo (finalizzato alla confisca) di una sessantina di veicoli, parcheggiati nel piazzale di 3 concessionarie: la Basilicatauto di Potenza, Il mercato dell’auto di Balvano e l’Autosalone di Buccino. Più 15mila euro sul conto corrente di una delle ditte, e stumentazioni varie nell’autofficina per le operazioni di manomissione.
Mentre altri 40 veicoli, già venduti (incluso 1 dei 2 scuolabus), risultano sempre sotto sequestro, ma soltanto a fini probatori. Perciò comunque vada in Tribunale resteranno sempre di proprietà dei loro – sfortunati – compratori. Ferma restando la possibilità di azioni legali per il recupero del maltolto.
Sul registro degli indagati per «frode in commercio, truffa e falso» sono finiti in 4: Luigia Di Pasca (67) e il figlio Giuseppe Corbisiero (41) di Balvano; Leonardo Vaccaro detto “manone” (45) e Pasquale Tofalo (39) di Potenza; Giovanni Leo (47) di Buccino; e l’elettrauto di San Gregorio Magno Pietro Leo (47).
A denunciare il trucco alle Fiamme gialle di Potenza è stato proprio uno degli acquirenti “fregati”, che per una svista della concessionaria si era ritrovato in mano il libretto di manutenzione originale della sua “nuova” auto. Così ha potuto leggere quanto segnava il contachilometri all’epoca dell’ultimo tagliando, e si è accorto che la cifra era notevolmente inferiore a quella illuminata sul cruscotto.
Di qui gli investigatori sono risaliti a oltre un centinaio di mezzi “taroccati”, confrontando i chilometri indicati negli atti di vendita e quelli registrati nelle varie autofficine, dov’erano passati prima di essere venduti e rivenduti. Poi hanno sentito i rispettivi proprietari, che spesso avrebbero dovuto fare i conti con problemi e spese di manutenzione inaspettate. A parte chi ha scoperto di aver acquistato, con tanto di finanziamento, un’auto con più chilometri di quella appena permutata.
In media, secondo i finanzieri, i mezzi venivano “alleggeriti” di 100mila chilometri. Ma dal contachilometri di un autocarro ne sarebbero spariti addirittura 160mila. Per un giro di veicoli taroccati del valore complessivo attorno ai 2 milioni di euro.
A disporre i sequestri è stato il gip del capoluogo Luigi Spina su richiesta del pm Daniela Pannone.
«In Italia – spiega la nota diffusa ieri mattina dal procuratore capo di Potenza Luigi Gay – il comportamento illegale di manomettere i contachilometri delle autovetture, pur essendo gravemente lesivo dei diritti dei consumatori, è purtroppo assai diffuso».
I veicoli col contachilometri manomesso sono stati rintracciati perlopiù in Basilicata e dintorni, ma in diversi casi sono risultati venduti anche molto lontano attraverso annunci sui principali siti internet dedicati alla compravendita di auto usate.

l.amato@luedi.it

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