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GENTILE Federico Pirro,
tutti noi lucani siamo onorati di essere chiamati pecorai, anzi siamo anche amanti dell’agricoltura contadina e sinergica, delle capre, dei semi nativi, delle specie selvatiche; siamo raccoglitori e poeti. Siamo altresì amanti dei paesaggi incontaminati, delle sacre montagne e boscaglie, della libera economia di scambio e di dono, al di fuori del mercato globale che puzza di profitto e malaffare.
Riteniamo che la vera ricchezza sia quella fornita dalla madre Terra nei suoi cicli vitali e siamo infine onorati di non essere servi sciocchi, drogati di PIL e crasso ben-avere. Siamo onorati dell’antica saggezza e della cultura ancestrale dei popoli lucani e delle civiltà neolitiche e paleolitiche, che tanto avrebbero da insegnare, in sapienza, cultura e civiltà, a Lei, all’ENI e a questo sistema cancrenoso di potere (politica, banche, multinazionali e mafie: tutti insieme appassionatamente a depredare quel che resta della tavola di un pianeta che sta morendo) : siamo onorati di essere uomini liberi e non servi sciocchi, omologati e imbarbariti da un sistema dominante che attua la frammentazione e la lobotomizzazione dei cervelli e la disumanizzazione degli uomini. Noi preferiamo pecore e capre!

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