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POTENZA – Prima la promessa di salvaguardare i posti di lavoro con la proposta all’azienda di ridurre il taglio sul personale attraverso una rimodulazione delle spese del servizio.
Poi, all’insaputa dei sindacati e dei lavoratori, la decisione di lasciare inalterato il nuovo piano che prevede un taglio del 60 per cento sulla spesa portando avanti con l’azienda solo ed esclusivamente questa trattativa.
E’ quanto emerge, in sostanza, da una lettera del Comune inviata ieri a Facility – che gestisce le pulizie degli immobili comunali oltre a reception, vigilanza, giardinaggio e piccola manutenzione edile degli impianti sportivi – e che è stata letta ieri in un incontro in Seconda commissione consiliare con dipendenti e Unione sindacale di base.
Con questa lettera il Comune chiede a Facility di far partire immediatamente dal primo marzo il piano così come rimodulato, ovvero con una riduzione della spesa da 2 milioni e 976 mila euro a 1 milione e 509 mila euro, e come riferito in una nota inviata il 5 febbraio scorso. Non solo.
Chiede una scheda di riepilogo delle spese “sottraendo da esse – si legge – tutti gli importi riferiti al Palazzo di giustizia, immobile che, tra l’altro, non rientra nell’accordo di servizio di Facility e le cui pulizie sono affidate ad un’altra ditta, Euros Promos Group, il cui contratto di servizio sta per scadere.
Insomma, se da un lato Facility – che aveva detto di no a una riduzione di tagli sul personale per incrementarli alla voce “minuta opera di manutenzione edile” – cerca addirittura di ampliare il suo contratto di servizio a quella stessa offerta, il Comune va avanti per la sua strada dei tagli in barba agli appelli dei sindacati di procedere all’affidamento a una nuova ditta. I tagli al personale sono elevati.
A rischiare dal primo marzo saranno gli 80 di Facility, molti dei quali avranno una riduzione del 40 per cento delle ore di lavoro con una turnazione dai 5 ai 3 giorni di lavoro mentre i restanti verranno licenziati e i 17 di Ariete che si occupano della pulizia delle scale mobili, che hanno già ricevuto lettera di licenziamento dopo la chiusura del ponte attrezzato in quanto il contratto di servizio di Ariete è con Cotrab. Una situazione che affonda le radici altrove.
Cioè a quell’affidamento diretto a Facility tramite Consip che affida il servizio al Gruppo Romeo di Napoli che a sua volta lo subappalta alla consorziata Facility, secondo quanto stabilito in un atto di indirizzo dell’8 aprile 2014, quindi con l’amministrazione Santarsiero. Senza bando di gara.
Il passaggio da Ariete – che all’epoca era l’unica a gestire il servizio – a Facility, avviene di fatto con la nuova amministrazione De Luca, a giugno 2014.
L’accordo Facility prevede una serie di servizi aggiuntivi come reception e vigilanza e ne preserva altre come la piccola manutenzione edile la quale, tra l’altro, come denunciano i lavoratori, non è mai stata realmente svolta. Una “stranezza” che si aggiunge all’espletamento delle ore di lavoro per molti dipendenti tra gli immobili previsti dall’appalto e quelli gestiti sì da Facility ma non inclusi nell’appalto comunale. Una serie di valutazioni più che sufficienti per far protendere l’amministrazione per una manifestazione d’interesse ad altre aziende al costo di 1 milione mezzo di euro e un guadagno per l’azienda del 20 per cento, come propone Usb, che continua a insistere anche per il passaggio del servizio all’Acta, in quanto società per azioni a capitale pubblico, addirittura a 1 milione e 200 mila euro. Opzione scartata da De Luca, per via del dissesto che di conseguenza vincolerebbe anche l’Acta nonostante il bilancio in pareggio. Intanto da oggi è previsto dalle 10 un nuovo presidio dei lavoratori Facility e Ariete, con le rispettive famiglie, sotto la sede del Comune di Potenza che si tradurrà in una giornata di sciopero il 9 marzo in assenza di risposte immediate secondo quanto deciso in assemblea ieri dai rappresentanti di Filcams, Fisascat e Uiltucs che hanno ribadito la netta contrarietà al piano dei tagli annunciato dall’amministrazione comunale in quanto «non tiene conto della dignità umana e della salvaguardia dei posti di lavoro». I sindacati rivendicano maggiore trasparenza sul capitolato dei lavori. «Al momento – dicono – non sappiamo come vengono spese nel dettaglio le risorse e come il Comune intenda ripartire i tagli, se non per sommi capi. Per quanto ci riguarda la rimodulazione dei servizi non potrà in alcun modo mettere in discussione i posti di lavoro».

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