4 minuti per la lettura
POTENZA – Il lavoro ormai è un problema, da ogni parte lo si guardi. Lo è per l’imprenditore, visto l’alto costo che ha un dipendente. Lo è per il dipendente, spesso costretto a turni massacranti per poche centinaia di euro al mese.
E Gianuario Fiore e Giovanni Palese lo sanno bene. Anni di studio, master e impegno. Per lavoretti pagati poco e male, ma che si portavano via l’intera giornata.
Poi la decisione di mandare a quel paese tutti e investire su se stessi, puntando proprio su quello che hanno verificato sul campo: l’imprenditore non ha nessuna voglia (e ora anche possibilità) di pagare un dipendente. Ma ha bisogno di una serie di servizi. «E noi abbiamo deciso di sfruttare la condizione di sfruttato, provando a investire su quello che sappiamo fare».
Nasce così “We Assistant”, «un team – si legge sul sito internet – di esperti in Web marketing, Business Solutions e Social Media Strategy che dà supporto a quei liberi professionisti, imprenditori, freelance, titolari di studi professionali, e attività commerciali che vogliono avviare un’attività online da zero ma non sanno da dove iniziare oppure che intendono consolidare e rilanciare la loro attuale posizione sul mercato».
In Italia quella dell’assistente virtuale è una figura che ancora manca ma – spiega Gianuario, 32 anni – «in altri Paesi europei si lavora in questo senso già da una decina di anni».
Il principio è semplicissimo: assumere un dipendente che si occupi del tuo business o dei tuoi preventivi non è più conveniente, ma un professionista, un imprenditore o un freelance non può certo occuparsi di tutto, «perderebbe di vista quella che è la sua missione». Ed ecco che entra in gioco l’assistente virtuale.
«Dalla gestione ordinaria alla promozione dei prodotti o servizi aprendosi al mercato della rete, noi ci siamo. In pratica offriamo decine di servizi necessari ai professionisti e lo facciamo sgravandoli delle spese fisse».
«Per avere clienti oggi – spiega Gianuario Fiore – è necessario allargarsi, limitarsi al proprio piccolo contesto sarebbe un suicidio. Ma devi avere i giusti strumenti per poter espandere la tua attività. Perchè puoi avere il sito più bello del mondo, ma se non sei in grado di farlo correre sulla rete, diventa una cattedrale nel deserto. Noi abbiamo un’esperienza importante in questo settore. E puntiamo a far crescere il cliente supportandolo a 360 gradi, offrendogli tutto quanto gli serve. Ma quello che lui paga è solo il servizio, niente altro. E dal nostro punto di vista c’è il vantaggio che io posso offrire quel servizio da Potenza o dalle Canarie, senza dover morire in un ufficio».
Niente è più come per i nostri genitori. Per loro studiare era arrivare automaticamente a ricoprire un posto importante nella società. Ora il laureato quando va bene lavora per 1.000 euro al mese in qualche studio. «Io stavo a Roma – racconta Gianuario – e nei due anni che sono andati meglio ho guadagnato 1.200 euro al mese. L’affitto di una stanza ne costava 400, poi i mezzi, le bollette. Andare a cena una sera significava spendere 50 euro e ci si pregiudicava la sopravvivenza dei successivi dieci giorni. Si può vivere così? Si può vivere uscendo di casa alle 8 e tornando dodici ore dopo? Io rivolevo la mia vita. E quest’idea nasce proprio dal volersi riprendere la vita. Comprendendo che si può fare esperienza anche dalla condizione di sfruttato. Purtroppo quella condizione ti dà anche l’idea di non valere molto. Allora abbiamo pensato, mettendo insieme le nostre compentenze, di invertire il punto di vista: io il servizio lo offro e anche ad alti livelli. Ma dal posto in cui io voglio stare e con i miei orari. A chi acquista il servizio interessa solo che quel prodotto venga fatto nei giusti tempi e con una certa qualità. E in più io sono sul mercato, per cui l’imprenditore paga il servizio e niente altro, ma io posso avere più clienti contemporaneamente e così posso garantirmi una vita dignitosa».
Di We assistant Gianuario e Giovanni sono i fondatori. «Ma possiamo contare su un team di professionisti sparso in tutta Europa, con grandi competentenze». «Noi crediamo profondamente – scrivono sul sito – in una vita più facile, che non significa più comoda o più furba. Una vita fatta di scelte e di responsabilità in cui ciascuno si sente padrone del suo tempo, in cui ognuno è messo nelle condizioni di liberare pienamente il proprio talento».
a.giacummo@luedi.it
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA