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VENOSA – Non è passata in silenzio nella cittadina oraziana la notizia della vicenda rimborsopoli alla Provincia di Potenza. Qualcuno, nella notte tra venerdì e sabato, si è preso la briga di tappezzare i muri (e non solo) di Venosa con la locandina de Il Quotidiano, che annuncia l’articolo sui rimborsi alla Provincia, con riferimento alle indagini sul sindaco Gammone. La notizia ha provocato anche la reazione netta e decisa del Movimento 5 Stelle.
I pentastellati chiedono a chi ha ancora ruoli di governo di fare un passo indietro dando le dimissioni dall’incarico rivestito. Un modo «per cambiare rotta e lanciare un segnale di onestà e trasparenza». I grillini non si mostrano sorpresi per quanto accaduto: «E’ la solita politica. Cambiano i personaggi, cambia l’ente, ma la cattiva politica rimane sempre la stessa», commenta Arturo Covella, portavoce dei pentastellati al Comune di Venosa. Dopo la rimborsopoli regionale, ora tocca ai 22 ex consiglieri della Provincia di Potenza accusati di aver percepito illecitamente i rimborsi previsti per attività che dovrebbero essere esclusivamente istituzionali, nel periodo compreso tra il 2011 e il 2012. Coinvolti nel nuovo scandalo esponenti di tutta la partitocrazia. Naturalmente il PD la fa da padrone ancora una volta. Soprattutto, spicca il nome dell’attuale sindaco di Venosa indagato per il rimborso di alcune ricariche telefoniche e per il fitto di una sala convegni di un ristorante in relazione ad un evento di natura personale. «Non siamo forcaioli – precisano gli esponenti locali del Movimento 5 Stelle – ed essendo garantisti, aspettiamo i risultati del processo per conoscere le responsabilità individuali». Ma ciò che preoccupa maggiormente è la diffusione «di certi comportamenti malsani tra i politici – sostiene Arturo Covella – Non è più possibile proseguire in questa maniera e continuare a far finta di niente. Non è possibile continuare a giustificare tutti e tutto. Occorre indignarsi e pretendere una politica diversa». Il Movimento 5 Stelle di Venosa chiede una assunzione di responsabilità da parte di quanti risultano coinvolti nella vicenda, assumendo decisioni forti per dare segnali concreti di discontinuità. «A chi oggi si trova ancora a ricoprire incarichi pubblici chiediamo di dimettersi subito per invertire la rotta. Esiste una questione morale che non può essere ignorata. Occorre realmente voltare pagina e cambiare. Iniziare a dare corso alle promesse elettorali e ai proclami». Tutto questo per i grillini giustifica la richiesta di fare un passo indietro che viene rivolta a chi amministra: «Le dimissioni di chi ha ancora ruoli di governo oggi sono un atto dovuto – conclude Arturo Covella – Crediamo ancora che la politica abbia bisogno di onestà e trasparenza, per questo ci battiamo nelle istituzioni perché tali principi tornino ad essere un faro per tutti».
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