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PRIMA della pista Mattei c’è lo scalo di Pontecagnano. L’aeroporto continua a fare gola alla Basilicata, anchd perché nel Dpr che “candida” Pisticci ad aeroporto di interesse nazionale, quello di Salerno è già individuato come scalo “importante”. Quattro giorni fa il presidente Pittella ha inviato una lettera al presidente del Consorzio Aeroporto di Salerno Antonio Fasolino. In questa lettera viene comunicata la volontà di sottoscrivere il capitale sociale per l’ingresso della Basilicata all’interno dell’ente proprietario dello scalo Costa d’Amalfi e Cilento.
Un documento non solo formale ma anche concreto, nel quale vengono indicate le date per il versamento delle quote nelle casse del Consorzio. L’obiettivo è quello di privatizzare interamente lo scalo. La questione agli inizi di febbraio si era chiarita con la lettera delal stessa società “Aeroporto di Salerno – Costa d’Amalfi spa”, che di fatto ha diffidato il ministero dell’Economia in modo da dare il proprio parere favorevole alla concessione della gestione totale dello scalo.
«E’ del tutto incomprensibile ed immotivato – scrive il presidente – il costante differimento della positiva conclusione dell’iter amministrativo relativo all’aeroporto salernitano, il cui mancato perfezionamento dipende unicamente da una non corretta gestione del potere pubblico procedurale, in contrasto con il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione. Tale rallentamento – prosegue Ilardi – è stato provocata negli ultimi due anni dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ed è del tutto incompatibile con gli stringenti tempi contemplati dal D.L. 133/2014 cd “Sblocca Italia”. Il MEF rischia, quindi, di generare un danno enorme alla società rinvenibile nella perdita degli oltre 50 milioni di euro già investiti; nella revoca dei 40 milioni di euro previsti a suo favore».
Ed è proprio qui che si gioca la partita: mentre la cessione delle quote dovrebbe interessare anche la Basilicata (che intanto sta lavorando per trasformare l’aeroporto di Pisticci in scalo nazionale) a breve dovrebbe arrivare anche l’intesa ministeriale per il rilascio della concessione definitiva per la gestione dell’aeroporto. Questo significa che si potrà accedere ai 40 milioni di euro bloccati per poter mettere a regime l’intera struttura in tempi molto brevi, molto più velocemente di quanto previsto per la pista Mattei, che invece richiede un investimento non di poco conto. C’è dunque la volontà di investire su due fronti, da un lato quello materano e dall’altro sull’area della provincia di Potenza. Ma già diverse volte la società aveva tentato di cedere il 65% delle quote societarie con una base di oltre 670mila euro. ovviamente non saranno tutte da smaltire attraverso la Regione Basilicata ma l’intesa corre porprio nel momento più “fertile” anche dal punto di vista politico con l’imminente sottoscrizione dell’accordo ministeriale.
E così, la piccola Basilicata, dal non avere neanche un aeroporto se ne troverà due forse nel giro di pochi anni. Una scelta azzardata, soprattutto sul piano degli investimenti sulla pista Mattei.
v.panettieri@luedi.it
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