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TRICARICO – Niente è più vero di un sentimento d’amore. E niente è più bello che dimostrare questo sentimento in maniera concreta. La Collina materana si è fatta onore nella campagna del Fai (Fondo ambiente italiano), lanciata lo scorso maggio, alla VII edizione, con il censimento nazionale de “I Luoghi del Cuore”, promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo aveva chiesto agli italiani di tifare per il nostro Paese. La passione collettiva si è scatenata e ha stravinto l’Italia più bella.
È stato un successo senza precedenti, un risultato straordinario che dà la misura di come, nei suoi dieci anni di vita, il censimento promosso dal Fai si sia diffuso e radicato nel sentire degli italiani come un concreto strumento di sensibilizzazione in favore del nostro patrimonio culturale e ambientale.
Sono stati ben 1.658.701 italiani hanno partecipato al censimento ma non è solo il numero di segnalazioni a indicare la forza di questa mobilitazione di massa. Significativa è anche la crescita della partecipazione organizzata da parte di associazioni, gruppi e comitati spontanei che spesso nascono proprio in funzione del censimento. Al 60° posto, con 5.947 segnalazioni, si è piazzato il “sistema” degli Orti saraceni a Tricarico, costituito da superfici terrazzate a ridosso delle mura dell’abitato medievale, degradanti verso il vallone del torrente sottostante, che forma una miriade di appezzamenti, irrigati con tecniche di canalizzazione di origine araba. I primi nuclei abitativi ipogei comunicavano con l’esterno mediante terrazzamenti coltivati a frutteti, ortaggi, erbe officinali di uso domestico, delimitati da muretti a secco in pietra arenaria e collegati da ripide scalette. A distanza di quasi mille anni, restano ancora le tracce di queste antiche coltivazioni introdotte in epoca arabo-normanna. Il luogo è stato segnalato al censimento per la situazione di degrado e abbandono in cui versa. I segnalatori chiedono che vengano effettuati interventi di tutela e di valorizzazione, perché questo luogo, espressione della tradizione e della cultura locale, del rapporto tra uomo e natura, possa essere preservato e tramandato alle generazioni future.
Al 66° posto, con 5.536 segnalazioni, il Palazzo Marchesale Donnaperna a Pomarico, costruito nel 1773 per volere del marchese Filippo Maria Donnaperna. È una possente struttura, articolata su tre piani, che circonda un ampio cortile interno: al piano alto, dedicato alla residenza baronale, il cosiddetto Salone Rosa con le volte dipinte a tempera nell’Ottocento. Il bene di proprietà mista, pubblica e privata, è un piccolo gioiello recuperato dal degrado in cui versava nel secondo Dopoguerra. I restauri affrontati hanno provveduto al recupero statico della struttura, ma persiste la necessità di un restauro completo, in vista di una destinazione d’uso culturale. Attualmente vi si svolgono alcuni festival, in particolare quello dedicato ad Antonio Vivaldi e il Photo ReportAge International Festival, con la partecipazione di importanti fotoreporter impegnati nel sociale. Ancora al 134° posto si è piazzata la chiesa Diruta di Grottole, con 2.287 voti, mentre l’unico luogo più votato in provincia di Potenza, a 179° posto con 1.688 segnalazioni, è stata la chiesa di Sant’Antonio a Ripacandida, intitolata a San Bartolomeo, antico patrono di Ripacandida.
a.corrado@luedi.it
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