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POTENZA – E intanto, anche la Procura di Potenza sembra aver messo gli occhi sulla procedura con cui l’Agenzia regionale per l’Ambiente ha affidato il monitoraggio della rete piezometrica della Valbasento all’imprenditore campano già condannato per smaltimento illegale di rifiuti, associazione semplice e falso. Nei giorni scorsi la polizia giudiziaria ha fatto visita agli uffici di via della Fisica per acquisire gli atti relativi alla procedura di affidamento. Beneficiaria la ditta A.T.R. s.r.l. di Acerra, già coinvolta in precedenti scandali ambientali. Si è aggiudicata l’appalto da 100.000 attraverso la procedura del cottimo fiduciario, prevista dal Codice sugli appalti nel caso di affidamenti inferiori ai 200.000 euro: prevede che la pubblica amministrazione scelga in base alle offerte presentate dalle aziende invitate dallo stesso ente pubblico. Nel caso specifico, una procedura discutibile dal punto di vista del risultato a cui ha portato, ma sicuramente legittima nell’aspetto formale, visto che si tratta di un importo inferiore rispetto a quello massimo consentito. Evidentemente, però, il caso ha suscitato l’attenzione degli inquirenti.
La delibera di Schiassi, forse tra i primi atti assunti dal neo direttore, porta la data del 13 agosto del 2014. E’ la numero 177, con cui il Dg, appena insediatosi, indice la gara e nomina anche un responsabile del procedimento, nella persona di Achille Palma. Ma di fatto è lui che, nello stesso atto formale, ha già provveduto a espletare le operazioni: l’approvazione della lettera d’invito e del capitolato tecnico. E, soprattutto, l’elenco delle ditte da invitare.
Il primo a porre la questione era stato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Gianni Rosa, che faceva notare, con tanto di interrogazione alla Giunta regionale, quanto fosse «curioso che il nuovo dirigente si affidi a un’impresa proveniente proprio dalle zone di Acerra». Seguiva la replica piccata del direttore Schassi che chiariva: «Io sto alla camorra, come il diavolo all’acqua santa». E spiegava che il ricorso alla procedura del cottimo fiduciario era stato concordato con la Regione per procedere nei tempi rapidi possibile, per evitare che la Regione fosse inadempiente con i termini imposti dal crono-programma predisposto dall’Ispra, per la caratterizzazione e successiva bonifica dei siti di interesse Nazionale, tra cui la Valbasento». Il direttore precisava pure che «le procedure attivate si sono confrontate ai principi virtuosi di efficienza e trasparenza nel pieno rispetto della legge». E che le ulteriore verifiche dei requisiti generali in capo ai soggetti muniti di rappresentanza dell’Atr, legale rappresentante e socio di maggioranza, effettuata da parte degli uffici presso il casellario giudiziale del tribunale di Potenza «si è conclusa favorevolmente, evidenziando l’insussistenza di elementi ostativi all’affidamento del servizio di spurgo e ripristino dei piezometri». Ma adesso, sull’affidamento, anche la Procura vuol vederci chiaro.

marlab
m.labanca@luedi.it

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