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BERNALDA – Nuovo incontro del Comitato No Gassificatore.
Si è svolto il secondo dibattito pubblico sull’impianto di recupero di rifiuti da realizzare nella Zona Sin in località Pantanello di Metaponto, nel Comune di Bernalda.
I due dibattiti hanno registrato una grande partecipazione di cittadini e molto interesse, insieme a stupore e indignazione, da parte di tanti cittadini, ignari di quanto stesse accadendo in un territorio a prevalente vocazione agricola e turistica, ricca di cultura, di aree naturalistiche protette a livello europeo (Sic e Zps) e di aree archeologiche di interesse internazionale. Una partecipazione che denota l’importanza del tema per i cittadini del metapontino, sensibili ai temi legati alla propria salute ed alla salute dell’ambiente che li circonda.
«Relatore principale del dibattito è stato il dottor Ferdinando Laghi, vice-presidente dell’Isde Italia (International Society of Doctors for the Environment, Medici per l’Ambiente), impegnato da anni nella ricerca scientifica e nella denuncia dei danni che ogni tipo di trattamento termico dei rifiuti produce sulla salute umana e sugli ecosistemi. Laghi ha illustrato gli impatti e le conseguenze a breve, a medio e lungo termine che provocano tutti i processi termici sui rifiuti e le conseguenti emissioni, sulla salute umana e sull’ambiente, entrando nella catena alimentare e prolungando la loro azione letale anche per decine di anni.
In tale contesto, l’intervento durante il dibattito, da parte della Società proponente Lucana Ambiente Srl, nell’approssimazione e nella semplicioneria delle argomentazioni addotte, ha confermato quanto era già possibile dedurre chiaramente dall’articolato della Dgr 1544 del 12 dicembre 2014. Ovvero che si tratta di un progetto che, a fronte di una dichiarata produzione di “un incerto compost di qualità” proveniente da raccolta differenziata come da scarti alimentari scaduti, da fanghi alimentari e di depurazione» si legge nella nota. «La dottoressa Silvia Mattia, una delle due socie della Lucana srl con sede a Bernalda ha detto, fra l’altro, che l’impianto costerà 20 milioni di euro, che saranno in parte chiesti alle banche ed in parte saranno di provenienza pubblica» si spiega ancora nella nota del Comitato No Gassificatore.
«La stessa procedura autorizzativa evidenzia diverse lacune e anomalie, che sono state ampiamente rappresentate nel corso dei due incontri di Metaponto e Bernalda, e che saranno certamente oggetto di impugnazione, anche da parte del sindaco di Bernalda, Domenico Tataranno, il quale ha già preannunciato ufficialmente il ricorso al Tar». conclude il comunicato.
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