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PORTE chiuse ieri mattina per l’atteso tavolo tecnico sulla questione dei reflui radioattivi a Tecnoparco. Porte chiuse nonostante Ispra e Arpab hanno presentato la relazione definitiva sulle analisi radiometriche effettuate nell’impianto di smaltimento dei rifiuti petroliferi della Val d’Agri. A partecipare, oltre all’assessore Berlinguer, anche il direttore generale dell’Arpab, Aldo Schiassi, i tecnici dell’Ispra, Bologna e Matteocci, e i sindaci di Pisticci e Ferrandina.
C’è una conferma. Ci sono sedimenti radioattivi nelle acque di scarico, nei fanghi e nell’alveo del Basento.
Lo testimonia chiaramente la relazione definitiva che è partita con l’installazione di piezometri in punti ben calcolati. Esiste quindi la presenza di elementi radioattivi ma sempre al di sotto della media. Non ci sarebbe, quindi, pericolo perché quanto rilevato sarebbe ben al di sotto la normativa nazionale ed europea. In pratica l’Ispra non ha fatto altro che confermare ciò che l’Arpab aveva detto a novembre.
C’è da dire però che Tecnoparco Valbasento da un po’ di tempo, dopo la segnalazione di presenza di elementi radioattivi e la conseguente sospensione delle autobotti provenienti dalla Val d’Agri.
Schiassi, direttore dell’Arpab, è stato chiaro. «Inesistenza di un aumento di radionuclidi e una mancanza di concentrazioni superiori alle percentuali di radioattività già presente in natura».
Un problema c’è, e si chiama proprio Val d’Agri, Berlinguer durante l’incontro lo ha fatto capire: «La sospensione dei flussi degli autobotti – ha detto – sulla Basentana ha giovato ma non è certo una soluzione ottimale e dobbiamo lavorare celermente per un’alternativa. I dati di oggi confermano – ha aggiunto – che pericoli di radioattività per l’ambiente e la salute delle comunità locali, quei reflui non ne generano. Gli approfondimenti svolti nei laboratori degli enti competenti sono stati utili a fugare ogni dubbio».
C’è ancora tempo per mettere le cose a posto, anche perché nel frattempo il centro oli di Viggiano è chiuso per ristrutturazione, quindi il traffico delle autobotti verso Ferrandina, stando a quanto detto nella riunione, sarà esiguo «se non del tutto inesistente».
Dunque, dopo le rilevazioni di novembre dell’Arpab che avevano stabilito come non ci fossero dei limiti di legge per le particelle alfa ecco che l’Ispra, autorità massima incaricata per i monitoraggi della radioattività, conferma e tranquillizza.
Berlinguer esulta: «Mi compiaccio per il lavoro svolto da Ispra ed Arpab. Quando si tratta di salute e ambiente dobbiamo essere inflessibili e la voce autorevole di Enti specializzati ci rassicura non poco.
Dobbiamo lavorare però anche sulla comunicazione, in modo da rendere i cittadini edotti delle cose fatte».
C’è però da fare i conti con un altro aspetto: la destinazione finale dei fanghi di lavorazione relativi alle estrazioni. Su questo l’Arpab ha annunciato nuovi monitoraggi.
Ma per i sindaci di Pisticci e Ferrandina non basta: c’è bisogno di nuovi incontri nelle prossime settimane per definire altri aspetti sempre legati alla gestione ma anche al transito dei rifiuti petroliferi fino a Tecnoparco e più in generale all’intero processo di controllo della filiera petrolifera.
v.panettieri@luedi.it
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