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LA Basilicata e’ un territorio ancora da scoprire e valorizzare. In che modo può diventare un laboratorio e un bacino di innovazione?

La globalizzazione è la competizione tra i territori connessi. E questi vincono valorizzando l’unicità delle proprie caratteristiche.
Nell’economia della conoscenza il valore si concentra sull’immateriale ovvero sulla ricerca, l’immagine, il design, insomma sul senso di ciò che si offre. I prodotti materiali sono il veicolo di quel senso e acquistano sempre più valore quando quel senso viene riconosciuto come unico o almeno particolare.
La connessione è condizione essenziale per poter entrare in gara. La Basilicata in questo contesto gioca una partita da outsider con grandissime possibilità di sorprendere: la vincita di Matera alla competizione internazionale per la capitale della Cultura 2019 né è un esempio eccellente.
Le risorse fondamentali, interessanti per il turismo, insieme ad alcuni comparti della produzione di qualità e alcune funzioni nei servizi, sono sostenute da costi relativamente bassi e disponibilità liquide relativamente elevate per le pubbliche amministrazioni. Se i paradossi delle legislazioni sull’uso delle royalty petrolifere saranno definitivamente superati, le amministrazioni locali avranno possibilità che altre regioni non possono neppure sognare.
Persino il Jobs Act sembra aver favorito la Regione, spingendo la Fiat ad annunciare un rilancio della sua presenza. Ma questi motivi di speranza che vengono da imprese “del passato industriale” vanno guidati per diventare sostegno di una nuova fase dello sviluppo, orientata al contesto dell’economia della conoscenza. E la salvaguardia dell’ambiente, in questo contesto, sarà decisiva per la competizione della Basilicata nel mondo.

Cosa si può fare per favorire lo sviluppo?

La visione innanzitutto va articolata in modo da raggiungere un livello di comprensibilità e un consenso maggiore. La Basilicata può e deve fare sognare gli investitori locali e internazionali. Può farlo, non come territorio economicamente povero, ma come territorio culturalmente ricco. L’attrazione di investimenti e iniziative può essere il catalizzatore per il ritorno dei tanti giovani lucani che sono andati altrove e che possono riportare a casa la loro esperienza.
Le disponibilità per gli investimenti vanno indirizzate alla modernizzazione delle infrastrutture, perché la connessione è essenziale, ma vanno anche usate per attrarre altre risorse dimostrando che qui possono essere valorizzate: ricerca, design, agroalimentare, produzione di software, servizi a distanza con valore aggiunto, turismo di qualità sono i punti di partenza dal punto di vista dei contenuti per l’attrazione.

Credi che il territorio sia preparato ad accogliere e rilanciare le spinte innovative che vengono dai nostri tempi?

Nessun territorio è preparato all’enormità delle sfide che abbiamo di fronte. E la Basilicata non fa eccezione. Ma la strategia si può articolare. Le infrastrutture si possono migliorare. E l’attrattività si può alimentare.

Qual e’ il ruolo che le Istituzioni locali e territoriali possono giocare nell’importante partita dell’innovazione lucana? E quello degli incubatori e delle start up?

Evidentemente molte risorse sono allocate dal settore pubblico in Basilicata. Il passaggio chiave è che siano usate come investimenti e non come sostegno alla spesa e al consumo.
Ogni scelta deve andare nella direzione di aumentare la qualità della vita e dell’economia locale. Sapendo che la prospettiva sensata è quella del lungo termine e non si può risolvere tutto in pochi anni.
Quindi occorre dire la verità. Occorre vincere la battaglia contro la corruzione. Occorre dimostrare che la criminalità organizzata non è presente in Basilicata con l’intensità che si riscontra in altre regioni, non solo perché questo è un territorio troppo povero anche per la mafia, ma soprattutto perché questa è una popolazione sana che vede il suo futuro nello sviluppo e nella presenza attiva nelle filiere economiche globali.

Matera 2019. Quanto questo importante riconoscimento potrà rappresentare un volano per la regione?

Può avere enorme importanza. Innanzitutto perché sottolinea che la Regione si colloca nell’economia della conoscenza. In secondo luogo perché la vittoria è stata ottenuta con una progettualità che ha superato il concetto di tradizione come gabbia e avvicinandola al concetto di innovazione, coraggiosa e aperta.
In terzo luogo perché porta Matera nella mappa del continente: l’attenzione sarà breve ma se consente una rivelazione lascia il segno. E la rivelazione deve essere che Matera e la Basilicata fanno parte in modo unico della generazione di valore nell’epoca della conoscenza.

In sintesi, quali sono i driver per l’innovazione in Basilicata?

Investimenti e non spesa pubblica. Attrazione di nuovi capitalii. Infrastrutture. Contenuti: di valore unico al mondo.

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