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SETTE lunghi anni e del campus per l’innovazione e il manufactoring di Melfi che – lo dice il nome – avrebbe dovuto puntare al nuovo nei tempi più celeri possibili, ancora niente. Adesso, l’annuncio. Pare proprio che finalmente ci siamo.
Il polo – inteso nella sua struttura fisica – è completo. E la Regione ha dato avvio alle procedure selettive per un corso di alta formazione per laureati e diplomati in materie scientifiche, residenti in Basilicata. Iscrizioni aperte fino al 26 gennaio, per coloro che vogliono sviluppare competenze specialistiche nel settore automotive, in linea con l’attività del Campus di ricerca di Melfi, collegato al sito della Fiat e nato per sviluppare nuove tecnologie.
Ma, per assurdo, prima che il Campus possa mettersi realmente in moto, forse sarà necessario altro tempo. «Il tutto dovrebbe essere completato entro sei mesi», spiega il sindaco di Melfi, Livio Valvano, che però precisa: «Sempre che non ci siano altri intoppi».
«Qualche attività potrebbe essere avviata prima – aggiunge il primo cittadino – ma il polo non sarà definitivamente completo prima di sei mesi».
Ritardi determinati dai precedenti ritardi, secondo un effetto a cascata. Com’è ormai noto, dopo la firma nel 2008 tra Regione e Fiat per il polo finanziato con 14 milioni di euro dalle istituzioni lucane, le buone intenzioni hanno dovuto fare i conti con i tempi della giustizia amministrativa conseguiti ai ricorsi per l’aggiudicazione dei lavori.
Nel frattempo sono passati ormai quasi sette anni. Anche se i lavori adesso sono finiti, il problema è che le attrezzature di cui anni fa si era pensato di dotare il campus sono ormai superate. E’ stato quindi necessario adeguare la dotazione tecnologica ai nuovi tempi e cambiare, quindi, i bandi per la fornitura.
Prima che la dotazione sia completa, quindi, bisognerà attendere qualche altro mese, i tempi necessari a espletare tutte le procedure. E – data la storia che ha accompagnato la struttura – la precisazione del sindaco Valvano è più che mai opportuna, anzi, d’obbligo: «Sempre che non ci siano altri intoppi».
Nel frattempo, la Regione si porta avanti e chiede ai giovani lucani che abbiano voglia di specializzarsi nel settore di farsi avanti. Ma siamo sicuri che anche questo non sia fuori tempo? Se per l’avvio delle attività del campus sarà necessario ancora un altro mezzo anno perché precludere, a esempio, la possibilità a chi tra qualche mese avrà i requisiti per accedere al bando? E in un settore ad alta innovazione tecnologica come questo, che cambia così rapidamente, l’offerta formativa immaginata oggi sarà comunque adeguata anche tra qualche mese che, considerando la pausa estiva, dovrebbe portarci direttamente all’autunno?
Alla luce delle vicende del passato, non rimane che incrociare le dita.

marlab

m.labanca@luedi.it

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