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L’hashtag è già pronto: #openmonticchio.
L’appuntamento è per domenica 11 gennaio, alle 16.00, per un evento metà mobilitazione, metà divulgazione. Da salvare c’è un pezzo del patrimonio storico, architettonico e culturale della Basilicata, l’abbazia di San Michele e, soprattutto, il Museo di storia naturale del Vulture che la struttura custodisce.
Una delle conseguenze dei tagli ai trasferimenti alle Province, in piena riorganizzazione da risorsa, è stata proprio la chiusura del museo di storia naturale, aperto solo pochi mesi fa. Domenica si svolgerà così un’invasione digitale dell’area: chiunque vorrà potrà raggiungere la struttura, fotografarne angoli, paesaggio, dintorni e poi condividere online, attraverso i propri account social queste immagini. L’idea è quella di costruire un temporaneo racconto per colori e linee del luogo che merita di essere diffuso, non chiuso. Basta non dimentica l’hashtag (#openmonticchio, appunto)
«È sempre triste, apprendere che per mancanza di soldi, un museo sia destinato alla chiusura, e stavolta sembra possa toccare al Museo di storia naturale del Vulture (con sede a Monticchio) – dice Michele Cignarale, digital champion – Un territorio ricco di bellezze artistiche, culturali, naturali, ma svantaggiato da punto di vista della reale offerta attrattiva, rischia di perdere uno dei pochi poli d’interesse per studenti, appassionati, viaggiatori in cerca di unicità ed autenticità».
Per questo motivo nasce l’appuntamento a Monticchio.
«La proposta la facciamo subito e non la rivolgiamo alla politica ma ai cittadini: un processo di crowdfunding civico per garantire l’apertura del museo. La grande intelligenza collettiva della rete che si mobilita per tenere aperto un luogo che, oltre a riassettare il panorama culturale lucano, può e deve garantire una ricaduta economica positiva sul territorio».
Scongiurare la chiusura del Museo potrebbe essere un primo e nuovo passo di valorizzazione, magari in vista di una vetrina importante come l’EXPO 2015 di Milano. L
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