3 minuti per la lettura
«SONO oltresettemila le presenze per questa giornata inaugurale e ne prevediamo altrettante nei prossimi giorni. Le prenotazioni sono andate molto bene».
E’ Luca Prisco direttore del Comitato Promotore del Presepe Vivente a disegnare lo scenario di grande partecipazione nel quale ieri sera è stato inaugurato il Presepe Vivente.
Un percorso molto lungo che dal centro della città ha permesso di attraversare da una parte all’altra i due Sassi fino ad arrivare al luogo scelto per la Natività nel pieno del Caveoso. A farla da padrona non tanto i figuranti o l’illuminazione ma la suggestione unica che i Sassi, il vero Presepe naturale, hanno saputo ancora una volta fornire. Uno scenario che è riuscito indubbiamente ad esaltare ancor di più l’evento che si protrarrà in città anche nei prossimi giorni.
«Nella speranza una luce che ci guida non si spegne mai per tutti noi e guida il nostro cammino in questo nuovo anno, è questa speranza che caratterizza il nostro nuovo anno» ha detto prima della sua benedizione monsignor Salvatore Ligorio che ha attraversato insieme alle altre autorità, tra tutti il sindaco Adduce, il sottosegretario De Filippo e il sindaco di Crispiano (da dove provengono molti dei figuranti della locale Pro Loco fondamentale per l’organizzazione dell’evento) Vito Ippolito.
Al momento dell’arrivo davanti la grotta suggestivo il contributo con l’Adeste fideles e l’Ave Maria di Antonella Rondinone che ha permesso di entrare maggiormente nel clima particolare che un Presepe porta con sè.
La città è risultata di fatto letteralmente invasa sin dalle prime ore del mattino, per la caccia ai biglietti e la coda per riuscire il prima possibile a godersi lo spettacolo del Presepe nei Sassi.
La prima parte del percorso è risultata certamente molto agevole, scorrevole ma i momenti per prestare maggiore attenzione si sono moltiplicati man mano che ci si avvicinava a San Pietro Caveoso, qui davanti ai Re Magi è iniziata il vero e proprio clou del Presepe con un incedere molto più intenso ed un’atmosfera certamente più coinvolgente. Un passo diverso ed una diversa attenzione hanno scandito da quel momento in poi il percorso.
In questa quinta edizione il ruolo di Maria è affidato a una giovane di 16 anni, di Rionero in Vulture e sempre dalla cittadina lucana, arriva «San Giuseppe», un cameriere di 39 anni, con la passione, guarda caso, della falegnameria.
Il freddo pungente – nei giorni scorsi a Matera ha anche nevicato e oggi alcuni punti della Murgia sono ancora imbiancati, creando un effetto, se possibile, ancora più affascinante – ha fatto decidere agli organizzatori di utilizzare un pupo e non un bambino per Gesù.
In molti, tra gli spettatori, stanno inoltre scattando selfie con alcuni dei personaggi del Presepe, con i Re Magi ovviamente tra i preferiti, e stanno gustando i prodotti gastronomici lucani e pugliesi proposti dai diversi stand allestiti nei Sassi e nel centro storico di Matera.
Di certo il Presepe Vivente vivrà ancora in queste giornate di altri momenti intensi ed al tempo stesso suggestivi anche se il vero colpo d’occhio unico è quello che viene mostrato dagli antichi rioni della città.
Matera conferma la propria caratterizzazione ed ambizione e sostanzialmente riesce ad attirare molte persone che sono disposte a sfidare il freddo e la fila lunga per ammirare lo spettacolo che i Sassi, le luci, il Presepe sanno tutte insieme garantire con grandissima suggestione.
p.quarto@luedi.it
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA