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MATERA – Non è stato il regalo di Natale più bello della sua vita. La mail in cui Luca Prisco di “Convention Tourism Matera”, il 24 dicembre scorso, le ha comunicato che il suo incarico di direttore artistico del Presepe Vivente nei Sassi era terminato, è stata per Susanna Tartari un fulmine a ciel sereno.
Non che i segnali non ci fossero, ma si trattava di episodi ai quali la curatrice di eventi culturali aveva dato il peso di incomprensioni spiacevoli, «maleducazioni da parte del signor Prisco –spiega al Quotidiano– che aveva cercato di escludermi dal Presepe fin dall’inizio. Ho scoperto, a cose già fatte, aspetti che erano stati già decisi da lui. Quando mi sono lamentata, mi ha risposto che a decidere era lui e che a me spettava solo il compito di aggiustare le cose».
A otto giorni dall’inaugurazione dell’evento clou del Natale materano, una delle figure centrali dell’organizzazione viene così esclusa per ragioni che Luca Prisco non ha spiegato, decidendo di non rilasciare dichiarazioni.
Raggiunta telefonicamente a Ferrara, Susanna Tartari spiega invece le sue ragioni, già scritte in una lettera aperta: «Prisco era molto infastidito dalla mia intenzione di non fare sempre ciò che lui chiedeva. Faccio un esempio: la “Strage degli Innocenti” non è presente in nessun Presepe e, quindi, non doveva essere inserita, era un’idiozia. La stessa cosa è avvenuta per il quadro di Erode, Erodiadi e le Odalische. Di quale Erode si trattava? Erode il Grande? Storicamente non era a Betlemme e, quindi, non deve stare nel Presepe. Parliamo di Erode Antipa? All’epoca della nascita di Gesù avrebbe avuto circa 15 anni. Ho cercato di non inserire questi quadri anche lo scorso anno. Ho aggiustato qualcosa, perchè era una ricostruzione indecente, ma mi sono state imposte delle scelte».
Il rapporto fra la Tartari e l’organizzazione del Presepe Vivente risale all’edizione 2013, quando le imposizioni erano già cominciate.
Ambiguo il testo della nail di “licenziamento”, inviata la sera di Natale: “Per sopravvenute ragioni di opportunità ambientale – si legge – il Comitato promotore dell’evento ha deciso di dare un nuovo assetto alla gestione della propria organizzazione. Quindi si comunica formale recesso dello stesso”.
Sul significato di “opportunità ambientale”, le scuole di pensiero potrebbero essere diverse.
«E’ una espressione –spiega la diretta interessata– di cui non comprendo il senso. Una frase utilizzata in alcuni ambienti e non vorrei fosse lo stesso nei miei confronti. Sarebbe brutto pensare che a Matera si lascia organizzare un evento come il Presepe a persone che usano queste frasi di chiusura, razziste. Non voglio pensare che sia così».
I rapporti fra Luca Prisco e Susanna Tartari sono sempre stati improntati sull’univocità. Da parte dell’ex direttore artistico le richieste di incontri per approfondimenti e organizzazione dell’attività ci sono state, ma sono sempre rimaste lettera morta, senza risposta.
«Nell’ultimo anno avremmo dovuto sentirci per cominciare un percorso di lavoro diverso rispetto a quello del 2013, quando io ero subentrata nell’organizzazione solo a settembre, in ritardo per poter apportare cambiamenti. Avevo chiesto a Prisco di vederci a marzo scorso. Lui non ha mai riposto alle mie telefonate». A bocce ferme, Tartari chiarisce: «Non posso assolutamente parlare male delle persone con cui ho collaborato. Il primo anno ho collaborato con la Pro loco di Crispiano, con il Gruppo storico di Roma con cui lavoro in modo meraviglioso da 15 anni». All’edizione 2014 del Presepe Vivente, Susanna Tartari ha potuto contribuire in modo del tutto marginale. «Ho preso atto della presenza della Pro loco di Rionero all’interno del Presepe, così come di quella di Barile. In alcune mail avevo già manifestato la mia preoccupazione perchè la Pro loco di Rionero realizza un Presepe barocco; infatti già l’anno scorso cambiai alcuni aspetti che non erano adatti alla nostra rievocazione. Da lontano non è stato semplice, quest’anno, indicare abiti e tessuti. Quando ho chiesto di farlo direttamente, non mi è stata data la possibilità di farlo».
Nella settimana precedente al Natale, la Tartari era stata a Matera per seguire le operazioni di arrivo della paglia, della legna e di altri elementi tecnici così come era stato richiesto da Pietro Colapietro, che si occupa di questi aspetti. «In quell’occasione svolsi un sopralluogo con l’azienda che ha realizzato le tettoie e ho seguito l’allestimento della nuova stalla per la Natività. Prisco l’ho incontrato casualmente e gli ho chiesto di poter fare due chiacchiere, ma non abbiamo parlato. Nel mio ruolo, tra l’altro -aggiunge Susanna Tartari– ero stata esclusa anche dall’aspetto dei rapporti con la stampa. Lo staff lavorativo deve essere diretto dal direttore artistico, anche dal punto di vista della comunicazione. L’organizzazione, invece, stava fornendo notizie di cui io non ero informata, come nel caso della Cometa di cinque metri. Tutte scelte di cui non ero mai stata messa al corrente, se non a cose già fatte. Io sono conosciuta come una persona seria e molti non hanno compreso alcuni aspetti emersi».
a.ciervo@luedi.it
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