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E se potessimo scegliere alcuni doni per le nostre città? Ecco la lista proposta da Sergio, potentino, blogger, giornalista, cinefilo, attento osservatore di come si muovono persone, idee e tendenze, online e offline. Se volete conoscerlo meglio, seguitelo su Twitter (@sergioragone) o sull’Huffington.
Qui i suoi desiderata per Potenza:
1) che sappia essere più orgogliosa del proprio passato e meno indifferente al futuro;
2) che sia connessa con la modernità e che sappia costruire una nuova e piena cittadinanza, a partire dal digitale;
3) che non sia antagonista di Matera, ma che concorra con la capitale europea della cultura alla definizione di un nuovo Mezzogiorno, più ambizioso e meno incline alla conservazione. Possiamo immaginarla come il nuovo luogo della ricerca, dell’innovazione e della produzione culturale? Si.
4) La città delle associazioni di volontariato e della rete dei volontari che animano il terzo settore. Una città che ponga al centro della propria missione futura la persona.
5) Potenza non può farsi infettare dalla “patologia dell’anti-politica”. Negli ultimi tempi il virus sta prendendo sempre più spazio nella vita democratica della nostra comunità. Recuperare il senso più alto della partecipazione e della democrazia, nel rispetto del ruolo delle istituzioni, è diventata una necessità fondamentale. La diversità di opinioni non può certo rappresentare una ragione di contrasto acceso, o di invettive generatrici di tensioni sociali. Una città più giusta è soprattutto una città che sappia accogliere la diversità come ricchezza.
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