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Una commissione ad hoc per discutere di 90.000 euro e di una delibera sulle luminarie natalizie in città. Il caso diventa tutto politico e non manca di portare a polemiche e critiche, non tanto sulla scelta in sè quanto sui modi utilizzati per arrivarci.
«Ho ritenuto opportuno convocare una commissione bilancio come surrogato della commissione cultura che oramai da molto tempo non si convoca per affrontare questa questione» ha spiegato il presidente della commissione bilancio, il forzista Adriano Pedicini, «c’era la volontà di discutere di questa situazione anche se non siamo riusciti ad avere la disponibilità diretta del sindaco. Il nostro problema non è stata la scelta del progetto a cui sono andati i 90.000 euro di luminarie, nè mi interessa giudicare le stesse belle o brutte ma certo qualcuno lo poteva dire anche ai consiglieri comunali. Forse si poteva discutere e decidere con il Consiglio se limitare solo al centro o anche ad altre zone dei Sassi o della periferia una scelta simile.
Ad oggi continuiamo a non sapere ancora nulla di un calendario complessivo di eventi natalizi, delle scelte fatte per il Capodanno le cui spese sono già state previste in bilancio ma non si conosce come la giunta intende spenderli.
Nell’ultimo assestamento di fine novembre alla cultura era destinato uno scostamento di 100.000 euro in più che sono stati quasi completamente utilizzati per le luminarie, non so se si potevano fare scelte diverse ma di certo il Consiglio comunale ne è risultato esautorato».
Ugualmente critico il consigliere Pd Angelo Cotugno che conferma la sua posizione nei confronti dell’Amministrazione: «non si possono gestire in questo modo i soldi pubblici, è una questione di trasparenza. Non è possibile presentare un progetto protocollato il 25 novembre e che riceve dalla giunta attraverso una delibera del giorno 26 una cifra di 90.000 euro, questa è una vergogna.
Detto che non si tratta di un cifra di poco conto, detto che non ci sono molte manifestazioni in città che ricevono un simile contributo aggiungo anche che neanche la Festa della Bruna, l’appuntamento principale per la città riceve un simile sostegno dell’Amministrazione. Il giudizio dunque che mi lascia critico non è sulla decisione o sulle luci ma sulla discrezionalità con la quale queste decisioni sono state prese senza tener conto del fatto che ci potevano essere anche altre zone nelle quali era opportuno intervenire».
E se il colpo d’occhio della città fa certamente effetto, in tempi di ristrettezze numeri e cifre come questi non possono passare certamente inosservati. Anche per la capitale europea della cultura nel 2019.

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