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POTENZA – Dove sono finiti quei 7 milioni di euro che dovevano essere custoditi all’interno del caveau de “La Ronda” – l’isitituto di vigilanza di Piergiulio Petrone – e che, invece, sembrerebbero essere spariti nel nulla? Questo l’interrogativo a cui dovrà dare risposta la Procura della Repubblica di Potenza che ha disposto il sequestro – sequestro effettuato l’altra sera dagli agenti della Squadra Mobile della Questura – del caveau dove vengono custoditi tutti i soldi che gli agenti della “Ronda” prelevano della banche e dagli uffici postali.
Il sequestro, disposto dalla Procura, sarebbe nato a seguito di una denuncia della Banca d’Italia che avrebbe riscontrato una serie di anomalie e di irregolarità per quanto riguarda la gestione e la custodia dei soldi. Anomalie venute fuori a seguito di alcuni accertamenti periodici che vengono eseguiti per legge in tutti gli istituti che si occupano del recupero e della custodia dei soldi soprattutto di banche e uffici postali
Gli agenti della Mobile durante il sequestro avrebbero riscontrato anche l’assenza, nella sede dell’istituto di vigilanza, di apparecchiature in grado di stabilire l’autenticità delle banconote e questo in violazione degli obblighi di legge in materia di gestione del contante». Non solo. Negli uffici anche « un grave disordine amministrativo».
All’interno del caveau gli agenti della Mobile hanno trovato solo 29 milioni di euro al posto dei 36 che avrebbero dovuto esserci. Dove sono finiti quindi quei 7 milioni mancanti? Chi e come li ha fatti sparire?
Il sequestro del caveau è solo il primo atto di una serie di ispezioni e attività di indagine che proseguiranno anche nei prossimi giorni. E già ieri mattina alcuni dipendenti erano preoccupati per il loro stipendio e la loro tredicesima. Il sequestro, infatti, potrebbe anche compromettere il pagamento degli stipendi.
al.g.
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