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I LAGONEGRESI hanno voluto salutare con lo stesso affetto anche il fratello di Pino, Giovanni Mango – muratore in pensione del 1939, il più grande prima di Angela, Michele e Armando – che ha avuto un infarto e si è accasciato al suolo proprio mentre si recava nella vecchia casa paterna dove era stata allestita la camera ardente dell’usignolo lucano. E così ieri pomeriggio alla messa funebre in suo suffragio celebrata nella chiesa di San Giuseppe, c’erano proprio tutti, dalle autorità civili a quelle religiose, insieme a tanti cittadini comuni che conoscono i Mango da sempre e che si sono stretti intorno alla famiglia in maniera deferente e rispettosa, in silenzio, come in un abbraccio fraterno. Il priore francescano padre Salvatore Mancino, che ha officiato il rito, ha chiesto questo slancio d’affetto a tutta la comunità, citando la storiella della bambina che si reca a casa dell’amichetta morta per consolare i genitori di lei appoggiandosi alle loro ginocchia, e stringendoli forte, perché è tutto quello che umanamente può fare. «Da uomo, da credente, da francescano e da prete io non ho risposte per quello che è successo – ha detto il priore visibilmente toccato durante l’omelia– e ai congiunti dei nostri fratelli scomparsi, che mi hanno chiesto perché, ho saputo solo offrire una carezza; sperando che l’affetto con cui oggi, in questo luogo sacro, ci stringiamo intorno a loro, possa essere una luce intensa come quella della fiamma del cero pasquale che simboleggia la resurrezione, capace di squarciare il buio della tristezza e dell’angoscia. Nella consapevolezza che questo è un momento della vita terrena che arriva per ciascuno di noi». Tra i banchi erano presenti anche Michele, ex autista in pensione e musicista per passione, e Armando, compositore ed autore di alcune tra le canzoni più famose di Pino, che ha condiviso con lui gli anni ruggenti di una carriera artistica brillante e singolare, declinata in maniera molto intima e familiare, riservata. Entrambi si erano sentiti male dopo la morte di Giovanni ed erano stati ricoverati in ospedale e tenuti sotto osservazione per qualche ora, prima che le loro condizioni di salute migliorassero e che venissero dimessi in serata. Insieme e con gli altri familiari hanno accompagnato il corteo funebre che si è avviato verso il cimitero nel tardo pomeriggio di ieri.

fab.fal

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