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POTENZA – «Ho tutelato la mia comunità prendendomi la responsabilità di rescindere un contratto con una ditta inadempiente. Come segnalato dai vigili allertati dai cittadini per alcuni disservizi».
Si difende così il sindaco di Marsicovetere Sergio Claudio Cantiani, a processo per concussione davanti al gup di Potenza.
Ieri mattina, per lui, il capo dei vigili Giovanni Vita, e 7 lavoratori dell’appalto per la raccolta differenziata, è iniziata l’udienza preliminare sulle accuse raccolte dal pm Gerardo Salvia, che ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti e 9.
Cantiani è imputato perché «dapprima nella qualità di assessore del Comune di Marsicovetere e candidato sindaco del medesimo Comune», avrebbe costretto Roberto Spina, legale rappresentante della ditta aggiudicataria dell’appalto «ad assumere indebitamente Donato Curcio, fratello della sua segretaria mediante espressioni del tipo: “Io sarò futuro sindaco di questo comune e se vuoi svolgere la tua attività con tranquillità, mi devi assumere il signor Donato Curcio di Barricelle che è fratello della mia segretaria a cui devo fare un favore”». Quindi, una volta eletto primo cittadino, avrebbe costretto lo stesso Spina «a non licenziare il predetto Donato Curcio malgrado le reiterate inadempienze in cui lo stesso incorreva, e dunque indebitamente, se voleva continuare a gestire il servizio di raccolta».
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