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MATERA- C’è un momento, durante l’anno, in cui anche il delinquente incallito rinuncia alla violenza, il ladro mette da parte gli arnesi da scasso, la suocera guarda con occhi indulgenti il genero.
Il Natale mette da parte la nostra paarte peggiore e lascia che emerga solo quella più docile, disponibile agli altri, e un po’ anche a se’ stessi.
Accade soprattutto nella fase di preparazione a quello straordinario evento che è la nascita di Gesù. Di questo momento fa parte a pieno titolo il presepe che, con l’albero di Natale, diventa occasione di recupero della tradizione e del senso della famiglia.
A Matera, la realizzazione del manufatto che descrive il percorso verso la Grotta della Natività e il villaggio vicino, non può non passare dall’Emprio Morelli, in via delle Beccherie.
E’ un piccolo, grande mondo nel quale tutto diventa possibile. Re Magi, contadine, pastori, animali, cesti di frutta e finanche spighe di grano, in bella mostra nelle vetrine dell’unica, minuscola stanza che compone il locale, rendono creativi anche i più recalcitranti.
La piccola vetrina, semplice e disadorna, prende vita con minuscoli vasi, utensili da cucina, oggetti curati in modo incredibile nelle impercettibili caratteristiche. Dal manico del piccolo vaso in terracotta, alla manovella che muove lo spremipomodoro per preparare la salsa in casa, fino alle pentole e alle stoviglie.
La ricostruzione dei villaggi popolari, incastonati nelle montagne, così prende vita affidandosi alla fantasia di chi la realizza. L’Emporio Morelli, nato nel 1883 (su iniziativa del nonno Michele che portò nella città dei Sassi per la prima volta la canapa e valse alla bottega il soprannome di “Michele La Stoppa”) è ancora oggi un luogo nel quale vorresti che il tempo si fermasse per sempre a Natale.
Non c’è angolo libero, scansìa vuota, scaffale senza vita, in quella piccola stanza a ridosso di via Del Corso dove lo struscio della festa fa giungere il frastuono dei passi e della folla.
Entrare in questo emporio è un viaggio a ritroso nel tempo quando il muschio era l’odore che impregnava le mani e la posizione dei pastori lungo il cammino dei Re Magi apriva discussioni lunghissime tra bambini e adulti.
Morelli è anche commerciante di una miriade di altri articoli, stipati in modo quasi incomprensibile in uno spazio che sembra lillipuziano, ma è a Natale che diventa luogo di pellegrinaggio anche solo per vedere il volto felice dei bambini che da lì non vorrebbero più uscire.
Con la semplicità di chi vive da sempre quella magia, Vincenzo, nipote di Michele Morelli, e suo figlio Vincenzo servono i clienti che entrano e ancora increduli cercano di concentrare la loro attenzione su qualche oggetto in particolare (spesso senza riuscirci immediatamente). Sono loro le “guide” d’eccezione, gli accompagnatori ideali di chi torna bambino e, varcando la soglia per uscire, non veder l’ora che sia di nuovo Natale.

a.ciervo@luedi.it

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