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FERRANDINA – Si dovrà attendere lunedì prossimo, per uscire dall’emergenza dell’acqua contaminata, che ha costretto circa 20mila cittadini a rifornirsi dalle autobotti, rievocando scenari da guerra mondiale.
La disinfezione dei serbatoi e delle condotte mediante l’uso massiccio di cloro, sta infatti producendo gli effetti sperati, tanto che ieri i prelievi effettuati dall’Arpab sui serbatoi di Ferrandina (Gesù Cristo e Missile), hanno dato esito negativo, con nessuna spora del temuto batterio Clostridium. Stesso dato al Fontanino di Miglionico, mentre due spore sono state trovate all’uscita della condotta di Pomarico. I tecnici dell’Arpab hanno, dunque, invitato Acquedotto Lucano ad intensificare l’uso di cloro, anche superando le dosi massime consentite, salvo poi lavare le condotte.
«Le ultime analisi effettuate sui campioni di acqua potabile nei Comuni di Ferrandina, Pomarico e Miglionico -fanno sapere dalla Regione dopo l’incontro di ieri tecnico al Dipartimento della Salute- indicano che la situazione è sotto controllo e che ci si sta avviando verso una fase di normalità. Tuttavia, in un’ottica di ulteriore prudenza e per meglio tutelare della salute dei cittadini, pur comprendendo le difficoltà legate alla mancata distribuzione di acqua potabile, è necessario completare le verifiche in atto e assicurare l’assoluta certezza dei risultati sin qui raggiunti.
Al tavolo, tra gli altri, c’era l’assessore alle Politiche della persona Flavia Franconi, il direttore Sanitario dell’Asm Matera Andrea Sacco, il direttore di Acquedotto Lucano Enrico Gerardo Marotta, il dirigente Arpab Mario Cuccarese, il direttore del Siam dell’Asm Antonio Martemucci; il sindaco di Miglionico Angelo Buono, il sindaco di Pomarico Francesco Mancini e l’assessore all’Ambiente del Comune di Ferrandina Angelo Marzano.
Nel corso dell’incontro è inoltre emerso che nel pomeriggio di ieri sarebbero stati eseguiti ulteriori prelievi che, presumibilmente, in meno di 48 ore, che consentiranno di avere un quadro più chiaro del processo di normalizzazione in atto.
La carica di spore batteriche, la cui presenza è stata riscontrata nei giorni scorsi nei serbatoi dei tre comuni interessati non è da considerarsi particolarmente rilevante, come peraltro confermato anche dall’assenza, ad oggi, di qualunque segnalazione di ordine sanitario alle autorità competenti.
Il Clostriudim è un germe normalmente presente nell’ambiente in cui viviamo e non dà luogo generalmente a manifestazioni patologiche. «Nell’escludere collegamenti con altre vicende al centro della cronaca di questi giorni (acqua di strato della Val D’Agri con tracce di radioattività naturale) -conclude la nota della Regione- al momento rimangono in vigore i provvedimenti presi dai sindaci su indicazione dell’Asm relativamente al divieto di utilizzo dell’acqua per scopo potabile, mentre è consentito utilizzare lavatrici ed altre apparecchiature per la pulizia della casa». Rassicurazioni, infine, sono venute da Acquedotto Lucano sull’acqua distribuita da autobotti e a mezzo di sacche sigillate.
a.corrado@luedi.it
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