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QUANDO si parla di dissesto e di buchi nel Bilancio comunale è la gestione dei rifiuti cittadini a essere messa sotto accusa. Così la Sesta Commissione consiliare permanente, presieduta da Donato Nolè, ha ascoltato ieri i vertici dell’Acta, per capire meglio quale sia la situazione.
Sono così venuti fuori tutti i numeri dell’Azienda, «perchè si parli non a vanvera ma a ragion veduta», hanno dichiarato i vertici dell’Acta. Centotrenta gli addetti, dei quali venticinque tra dirigenti, quadri e personale amministrativo e centocinque operai.
Complessivamente i costi annuali sostenuti dall’Acta per il personale ammonta a sei milioni di euro. Tra la gamma dei servizi previsti nella Carta dei Servizi prevalenti se non esclusivi risultano esserci: raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti con pulizia delle aree di pertinenza dei contenitori; pulizia e spazzamento manuale o meccanizzato di vie e spazi pubblici; servizio sgombero neve.
Complessivamente i costi annuali sostenuti dall’Acta per il conferimento in discarica ammontano a cinque milioni di euro.
Riguardo ai dati sulla raccolta differenziata consolidati al 31 dicembre 2013, gli stessi risultano pari al 24-25% circa per quanto riguarda però il vetro e il multimateriale.
«Era necessario fare chiarezza sulle attività trasferite all’Acta e individuate nella carta dei servizi in corso, e sull’impiego delle sue risorse umane – ha dichiarato il presidente Nolè – Per la nostra città l’Acta dovrà essere una risorsa anche perché è una grande azienda e su di essa si deve aprire una riflessione decisa a determinare quale ruolo deve svolgere nei servizi resi alla nostra comunità. Avevamo da tempo chiesto all’Acta di intervenire in Commissione, ma gli impegni della dirigenza solo oggi hanno consentito di ascoltare i vertici ai quali abbiamo chiesto lumi sull’impiego delle risorse umane, rilevando che i dati che da più parti venivano diffusi non erano del tutto reali».
Al termine dell’audizione la Commissione ha concordato con i vertici dell’Acta una visita in azienda per il prossimo lunedì primo dicembre, durante la quale i membri della commissione avranno l’opportunità di prendere visione del piano industriale prodotto dai vertici aziendali con eventuali costi e previsioni occupazionali, ovvero riduzione dei costi operativi e per smaltimento e riqualificazione delle risorse umane.
«L’Acta – conclude il presidente Nolè – dovrà giocare in futuro un ruolo di primo piano sviluppando la sua capacità di servizi non solo per il livello comunale ma anche prevedendo eventuali presenze sul mercato libero dei servizi su tutto il territorio regionale».
Occorrerà avviare – secondo Nolè – una seria programmazione sulla progettazione e implementazione dei sistemi di raccolta differenziata, riduzione dei costi per il conferimento e soprattutto valorizzazione dei rifiuti a fini energetici. «Ciò che per il Nord Europa rappresenta una ricchezza in quanto fonte di reddito – ha concluso Nolè – non può essere un peso economico notevole per la nostra regione e una delle maggiori voci di spesa per la nostra città».
Intanto, dopo la chiusura della stazione di trasferenza a Tito, nel capoluogo la situazione inizia a farsi preoccupante. Nonostante gli enormi sforzi fatti per cercare di risolvere in tempi brevi la questione, i cassonetti ormai sono stracolmi. E molti sono i sacchetti per strada. Quanto ancora potrà reggere la città?
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