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RAFFAELLO De Ruggieri indica una strada non priva di particolari per governare la vittoria. Per capire quali sono le necessità, gli impegni che Matera può e deve provare a raggiungere per arrivare pronta al 2019 ma soprattutto per riuscire a tirar fuori il meglio di sè nel 2020. Un processo complicato che viene indicato e che sostanzialmente suona anche come una sorta di vera e propria piattaforma programmatica in vista del futuro e che non potrà dimenticare anche le Comunali del 2015.
«Se Matera rappresenterà l’Italia della cultura nel 2019, il Governo dovrà garantire la dignità nazionale di tale rappresentanza» scrive il presidente di Zetema.
«Matera, dunque, per il ruolo acquisito, ha il diritto di pretendere più attenzione perché nel 2019 le centinaia di migliaia di visitatori, italiani e stranieri, dovranno, attraverso la nostra città, giudicare anche il livello qualitativo, funzionale e culturale della nazione.
Non può più essere una sterile rivendicazione localistica, bensì l’inizio di una necessaria dialettica istituzionale per accreditare e testimoniare il “buon nome del Paese”.
Sorge quindi la necessità di un corale e autorevole governo cittadino che sappia investire nella vittoria; un governo rappresentativo della ritrovata speranza espressa dalla sentita partecipazione popolare, verso un progetto profetico di nuovo e migliore futuro; un governo che non spenga l’entusiasmo della vittoria, il valore consolidato dell’orgoglio dell’appartenenza ed il responsabile protagonismo civico; un governo che per idealità, tensione morale, conoscenza, progettualità, competenza ed esperienza accompagni la comunità nella definizione delle politiche economiche con nuove direttive e con aggiornate azioni; un governo che sappia coniugare rinnovamento sociale, crescita culturale e innovazione tecnologica per attivare sane politiche del lavoro e per accrescere il benessere della comunità; un governo che potremmo definire “missione Matera 2020”, perché in quell’anno o la città avrà costruito le condizioni per l’auspicata “rivoluzione” urbana e per uno stabilizzato sviluppo produttivo e occupazionale o avrà tragicamente perduto l’occasione storica offerta dal conquistato primato europeo.
Questo possibile cammino sarà determinato dalla presenza nel nostro territorio di un diffuso processo di innovazione sociale e di indispensabili infrastrutture fisiche e tecnologiche, materiali e immateriali, perché Matera e la sua area di riferimento lucano diventino un “terreno” non solo storicamente elaborato, ma soprattutto funzionalmente attrezzato per ospitare liberi e innovativi luoghi della produzione.
Si tratta di tradurre nella pratica di governo il modello vincente della partecipazione attiva dei cittadini e della visione strategica per un territorio attrattivo, cioè capace di rendere competitivi i liberi investimenti destinati alla produzione e alla occupazione.
Governare la vittoria significa, anche, attivare il processo di rigenerazione urbana e rafforzare i ruoli, le funzioni e i servizi della città, avendo la preveggenza di realizzare stabili presìdi innovativi, alternativi a quelli oggi deputati a funzioni burocratico-amministrative che, nel tempo, saranno certamente perduti.
Va costruita l’azienda Comune. 

Senza una struttura efficiente e adeguata non è possibile governare il territorio e rispettare il ruolo europeo raggiunto. Sarà un duro confronto, soprattutto con il Ministero dell’Interno, ma il rafforzamento e l’adeguamento della pianta organica del Comune si pone come premessa obbligata per realizzare e gestire, con standard europei, la complessità dei compiti e dei servizi. Il servizio di “banda larga” o di “banda ultra larga” va diffuso su tutto il territorio, quale riconosciuto e determinante fattore di crescita economica e occupazionale. L’universo della comunicazione tecnologica presente nel 2019 non potrà essere mortificato dal cronico singhiozzo o dal frequente silenzio della attuale rete di trasmissione. In questo contesto va riproposto il cablaggio della città da tempo enunciato e mai realizzato.
Va affermato il diritto della città e del territorio lucano ad essere servito da una accessibilità “ordinaria”, attraverso “normali” collegamenti. Per quanto riguarda la rete ferroviaria si impone l’ammodernamento del tracciato FAL per consentire di raggiungere Bari in 45 minuti e l’adeguamento della tratta su ferro Salerno – Metaponto, oggi ridotta a rango di imponderabile “roulette” trasportistica: sai quando parti ma non sai quando, e se, arrivi. Sul fronte stradale occorre impegnarsi per realizzare il raccordo veloce Ferrandina – Matera – Gioia del Colle, quale primo segmento della transcollinare Bari – Pollino.
all’interno della città dovranno divenire prioritari obiettivi la gestione attiva dei rioni Sassi, da contenere nella loro attuale funzione di dormitori degli abitanti temporanei, e il non più rinviabile disinquinamento del torrente Gravina. L’emozionante incontro con l’energia stimolante del nostro paesaggio culturale non può essere ferito dalla ripugnanza maleodorante di un corso d’acqua inquinato.
Matera deve poi adeguare agli standard europei alcuni suoi essenziali servizi pubblici. Il polo ospedaliero non può continuare a convivere con la precarietà e con la compressione dei servizi. La tutela della salute, nel 2019, non interesserà la attuale fascia territoriale di utenti, ma quella diversificata di migliaia di potenziali assistiti. Governare la vittoria dovrà imporre il potenziamento e l’aggiornamento dei servizi ospedalieri attraverso un rigoroso e coerente programma di rigenerazione dell’ospedale materano.
Anche l’Università deve ritrovare forza.
La raggiunta reputazione nazionale ed internazionale, il “brand Matera”, accrediterà la pretesa di eleggere il comprensorio materano a “no tax area”, perché – con la qualità degli acquisiti servizi materiali e immateriali e con il forte appeal guadagnato di città creativa, sicura, civile e attrattiva – Matera esprimerà il migliore richiamo dei capitali che vagano nel mondo alla ricerca delle migliori allocazioni.
in questo scenario assume priorità assoluta la approvazione del Piano Strategico, preliminare a tutti gli altri. Mi auguro che nel 2020 saranno la progettualità, la qualità, la efficienza, la tecnologia e i portatori di conoscenza ad aver impiantato la sofisticatissima serra materana entro la quale far fruttificare libere e ponderate scelte destinate a rendere migliore il nostro futuro».

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