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HANNO istituito un tavolo di lavoro ieri Regione, Provincia, Comune di Potenza ed Ente Parco nazionale dell’Appenino Lucano Val d’Agri Lagonegrese per trovare insieme una soluzione all’emergenza rifiuti.
All’incontro dell’Osservatorio regionale dei rifiuti l’assessore Pepe ha illustrato le sue proposte per ovviare, in maniera momentanea, al black out provocato dalla chiusura del centro di trasferenza di Tito su ordinanza dell’Ente Parco.
Da un lato la rimodulazione del flusso dei rifiuti ad Atella, dall’altro la messa in funzione in deroga della stazione di trasferenza di Vallone Calabrase a Potenza, all’ex inceneritore di San Luca Branca, per la quale è già in corso l’iter burocratico per l’avviamento e che vede venerdì un primo sopralluogo.
Poiché la conferenza dei rifiuti in discarica sarebbe troppo onerosa per i 10 Comuni che usufruiscono del centro di trasferenza di Tito per i costi del trasporto, l’ipotesi più accreditata è quella di San Luca Branca.
Tuttavia fa sapere il presidente del parco dell’Appenino lucano Domenico Totaro che, come soluzione transitoria, «stiamo valutando – ha detto contattato telefonicamente – nelle more dell’ordinanza di permettere l’uso in deroga del centro di trasferenza di Tito per un’altra ventina di giorni, il tempo necessario a mettere in funzione il centro che ha a disposizione il Comune di Potenza».
Anche perché l’ordinanza impone sì la chiusura del centro di trasferenza ma a causa, in realtà, delle condizioni fatiscenti della discarica adiacente, ormai chiusa dal 2004, e che urge lavori di bonifica insieme a tutta l’area in cui ricade anche il centro di trasferenza.
Su questo è stata fatta chiarezza all’incontro di ieri, insieme alla dichiarazione della direzione generale Area tecnica e pianificazione che nell’ordinanza sostiene di aver appreso dell’esistenza del centro di trasferenza di Tito solo con una nota di qualche girono fa del Corpo forestale dello Stato, quando il centro è in attività già da sei anni.
Il presidente dell’Ente Parco dell’Appennino lucano Val d’Agri Lagonegrese ha spiegato anche che la nota del Corpo forestale dello Stato si riferisce alla discarica adiacente e non al centro di trasferenza chiuso, inoltre, per «la presenza di un continuo transito di automezzi su un tratto viario sterrato ricadente in area parco» come si legge nell’ordinanza.
«Nonostante le difficoltà arrecate – dice Totaro –sono stato costretto a fare quell’atto. La discarica resta chiusa così come resta l’ordine della bonifica. Per il centro di trasferenza c’è la possibilità di consentire il funzionamento in deroga ma solo per qualche giorno, non oltre».
La decisione dovrebbe arrivare in giornata. Intanto le conseguenze della chiusura, a oggi, non sono ancora così tanto evidenti almeno nella città di Potenza, sebbene conferisca i 2/3 del totale dei rifiuti conferiti al centro di trasferenza di Tito. Se non si giunge subito ad una soluzione, tuttavia, si prevedono grossi disagi.
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