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GRASSANO – “Vecchie glorie”, è questo il titolo della rubrica lanciata sul blog “Vox Populi, vox dei”, che in questi giorni sta riscuotendo molto successo. Il riferimento alle vecchie glorie, lanciato dal blog web dei giovani grassanesi, è rivolto a tutti quelli che, negli anni passati, hanno militato nelle fila della squadra di calcio. Ad aprire la rubrica Nicola Bronzino, che scrive: “C’è stata un’epoca lontana in cui, bambino, ho scoperto il pallone. Non è accaduto per televisione, o negli album delle figurine, che pure la loro bella parte di colpa ce l’hanno avuta. È successo su campi di terra battuta poco e male, disseminati di buche traditrici, gonfi di pozzanghere d’inverno, forieri di nuvole di polvere d’estate. Il pallone l’ho scoperto grazie alla Polisportiva Grassano, dignitosa ed anonima interprete del campionato di prima categoria lucana, quando il football di provincia era una cosa seria assai, perché là, lontano dalle metropoli, quando le pay per view non si immaginava manco lontanamente, cosa potessero essere, non esisteva altra maniera per appassionarsi al calcio. Lo si faceva in piedi, tra le sbarre arrugginite di un’inferriata traballante, il più delle volte schiaffeggiati dal vento gelido dell’inverno, che nell’intervallo tra il primo ed il secondo tempo costringeva a correre nel bar più vicino affinché un caffè o un cognac scaldasse lo stomaco e la camminata levasse il formicolìo dai piedi. Talvolta pure sotto l’acqua, raccolti in tre o quattro sotto un ombrello, mentre in campo ventidue matti saltavano nel fango dietro al pallone”.
E’ bastato che la rete diffondesse questo racconto e qualche foto d’epoca, che il tam tam cittadino ha fatto sì che gli appassionati, ma soprattutto i protagonisti, abbiano ripristinato l’angolo della memoria dei ricordi e aperto quel cassetto dimenticato, dove sono custodite le foto di un tempo. Difatti Giuseppe Bonelli, storico e veterano del Grassano calcio con più di trent’anni di gioco, ha sfogliato con il Quotidiano alcune foto, ma anche alcuni aneddoti datati. Primo tra tutti, parlando degli inizi degli anni Settanta, la divisa non aveva sponsor, e spesso la stessa veniva usata anche dalla squadra di pallavolo, dove molti atleti erano gli stessi, e ancora, i borsoni che oggi usano le squadre e le divise complete di tuta per quell’epoca erano un miraggio, ognuno doveva provvedere autonomamente.
La prima categoria del 1970, dove ha giocato il Grassano, era un campionato di ottimo livello non esisteva la promozione e nemmeno l’eccellenza si passava direttamente all’interregionale. In questo campionato, dunque, le vecchie glorie hanno portato alto il nome di Grassano, facendosi onore su tutti i terreni di gioco della Basilicata per la bravura dell’intera squadra. Ancora Giuseppe Bonelli ricorda quando un piccolo incentivo, messo a disposizione dalla società, di 100 lire ad ogni gol segnato, fece chiudere i tabellini di allora con 6 o 7 gol per diverse domeniche. Il riaffiorare di queste foto ha fatto scoprire alle nuove generazioni persone che tutt’ oggi vivono a Grassano, che da ragazzi hanno avuto un passato di grandi calciatori.
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