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SALANDRA – E’ affidata ad una breve nota del presidente del Consiglio Castolo Giannini, la risposta negativa del sindaco, Geppino Soranno, ai consiglieri Vincenzo Visceglia, Domenico Coppola, Nicola Saponara, Donata Marzialee Giuseppe Pepe, che chiedevano la convocazione di un’assise aperta sul tema della discarica comunale in dismissione.
La comunicazione datata 31 ottobre, specifica in burocratese che “non vi è una espressa disciplina regolamentare presso questo Comune, che contempli tale istituto, nè tale tipo di convocazione rientra nelle modalità disciplinate dal Testo Unico degli enti locali. Nella fattispecie, pur volendo dare corso alla convocazione di un Consiglio in seduta ordinaria non aperta, tale richiesta non contempla un ordine del giorno che rientri nelle competenze specificate in maniera precisa dall’articolo 42 del Tuel (siamo ammirati per i continui riferimenti normativi ndr). Infatti, nella richiesta di convocazione inviata -prosegue Giannini- si chiede di dibattere e valutare gli aspetti tecnici, economici e ambientali, nonchè i costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, che sono modalità attuative puramente tecniche”. Poi la conclusione degna di nota: “Per ciò che attiene invece gli obiettivi per il futuro (per la raccolta, smaltimento e conferimento), il Consiglio nella seduta di settembre aveva dato indicazioni in merito”. Evidentemente, l’Amministrazione comunale non gradisce confrontarsi con i cittadini su un tema molto sentito e fonte di apprensione. Lo testimoniano le richieste fatte sui social, o attraverso l’associazione culturale “Salandra Scrive”, che ha inviato 231 firme per chiedere di tenere in considerazione gli elementi raccolti da numerosi cittadini e i timori, presunti o reali, che preoccupano l’intera cittadinanza; informare la cittadinanza sulla periodica raccolta del percolato; se ci sono stati controlli e di rendere pubblici i risultati delle analisi con i relativi attestati.
a.corrado@luedi.it
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