3 minuti per la lettura
MARSICO NUOVO – Non si sa quale sarà la sua evoluzione, di sicuro l’avvio non è stato dei migliori. Stiamo parlando della tanto attesa Comunità del Parco nazionale Val d’Agri – Lagonegrese, i cui componenti dell’’organismo sono stati eletti nei giorni scorsi. Un’elezione che a quanto dire ha dato il “peggio” di sè, tra litigi, polemiche e contrapposizioni per la cosiddetta “spartonzia” dei ruoli, collegati alle logiche politiche. Divisioni e malumori scaturiti tra gli amministratori della componente pittelliana che non trovando la “quadra” sul nome da proporre per la vice presidenza, si sono alzati e sono andati via. In tutto il “marasma” ad avere la meglio, è stata l’area di riferimento di Lacorazza e De Filippo, che è riuscita ad avere il presidente e l’organo direttivo. Ad essere eletto in qualità di presidente della Comunità dell’area protetta, il sindaco di Tramutola, Ugo Salera che raggiunto al telefono, ha cercato di smorzare i toni su quello che è accaduto, nella speranza di che si promuova «un discorso unitario per lavorare al meglio per la comunità del parco». Innanzitutto ha spiegato che «al di là della politica, la rappresentanza era giusta che andasse alla Val d’Agri». «Noi abbiamo fatto di tutto – ha spiegato l’amministratore – per stemperare le condizioni e arrivare ad una decisione unitaria in quella che doveva essere la rappresentanza e la componente di unione del direttivo. Alla fine, non siamo riusciti a capire bene il perché questo procedere insieme non sia stato possibile». L’attesa ora è che «tutto si possa ricomporre e si lavori in modo unitario – commenta Salera – per il territorio che è lo scopo principale che deve avere la comunità del parco». «Al di là delle cariche e delle postazioni – continua il Primo cittadino di Tramutola – che per quanto mi riguarda sono ininfluenti, bisogna, soprattutto, cercare di dare impulso e stimolo come comunità affinchè si affrontino i vari problemi che ruotano intorno all’ambiente e all’ente parco». Il monito è «il parco incominci a lavorare veramente per il bene del suo territorio». Un auspicio che a quanto pare non si sa come si evolverà, anche perché, da indiscrezioni, al sindaco di Sasso di Castalda, Rocco Perrone (area lacorazziana), nominato all’interno del direttivo, non è andata giù il sistema con cui si è svolta l’elezione, mortificando le aspettative di un territorio. Intanto, da parte del presidente della comunità del Parco, «era necessario – ha evidenziato – arrivare all’elezioni di questi organi e cercare, appunto, di mettere in pratica un lavoro che ci deve aiutare a crescere. Per troppo tempo questa comunità del parco è stata ferma, non ha potuto svolgere appieno un lavoro importante per il momento particolare che si sta vivendo». «Spero – ribadisce – che si possa ricomporre nel giusto modo. Alla fine – chiosa – tutti quanti andiamo nella stessa direzione».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA