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POTENZA – E ora i sindacati lucani chiedono rispetto da parte del governo nazionale e coerenza da parte di quello regionale. Inevitabile la reazione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil alle dichiarazioni di Matteo Renzi sul raddoppio del petrolio lucano e sulla volontà di non farsi spaventare da «quattro comitatini».

E così in una nota congiunta ieri i segretari regionale di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Alessandro Genovesi, Nino Falotico e Carmine Vaccaro hanno dichiarato: «Da Novembre 2013 siamo stati ai tavoli del ministero dello Sviluppo economico per illustrare le nostre richieste, ritenendole il minimo per un giusto riconoscimento al senso di responsabilità della Basilicata».

La nota prosegue con i chiarimenti netti dei tre sindacalisti: «Abbiamo chiesto di modificare, anche tramite decreto, la destinazione delle decine di milioni di euro per la carta carburante a favore di interventi di inclusione sociale e programmi di lavoro utile, a favore dei più deboli, l’articolo 16 del Memorandum ricomprendendo gli aumenti effettivi già autorizzati, senza ulteriori perforazioni, senza il tetto dei 50 milioni e per almeno 20 anni, destinando tali risorse ad interventi per le grandi infrastrutture, la valorizzazione dell’ambiente e delle imprese innovative, e abbiamo chiesto di escludere le royalties dal Patto di Stabilità».

«Ora – hanno aggiunto i tre segretari – tocca al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e al governo prendersi le proprie responsabilità, senza più perdite ulteriori di tempo. Così come tocca alla classe politica lucana dimostrare la propria coerenza».

Secondo i sindacati, infine, «il tempo degli approfondimenti è terminato, e se vi sono le volontà politiche, da subito si possono mettere a disposizioni risorse per una maggiore giustizia sociale e un maggior sviluppo del nostro territorio».

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