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LA fragranza e la genuinità del pane, le sonorità musicali di spartiti senza tempo, i versi di una poesia, che parla al cuore del territorio, e altre proposte progettuali, che esaltano le peculiarità di una città unica al mondo e di una regione poco conosciuta, da valorizzare e da scoprire, segneranno i tanti progetti del dossier che Matera presenterà a Roma per la candidatura a capitale europea della cultura per il 2019. Questi progetti e idee sono stati presentati ieri mattina nel complesso “Le Monacelle” durante un incontro pubblico, a cui hanno preso parte Paolo Verri e Joseph Grima (direttore e direttore artistico) , Rossella Tarantino, project manager del comitato, e i consulenti del programma culturale Agostino Riitano e Chris Torch, che hanno discusso con i rappresentanti delle associazioni lucane, imprenditori, artisti, coinvolti nei laboratori di comunità che porteranno a lavorare su 8 ”cluster” progettuali nel percorso di candidatura. Il dossier, basato su cinque aree tematiche (futuro remoto, radici e percorsi, riflessioni e connessioni, continuità e rotture, utopie e distopie), fornirà indicazioni sui percorsi e i progetti che Matera intende realizzare per il 2015 e fino al 2019, in Basilicata, in rete con altre realtà del Mezzogiorno e con realtà internazionali. Gli organizzatori, dopo la fase dei laboratori di comunità, hanno individuato 100 progetti di diverso spessore di promozione e coinvolgimento culturale. Le iniziative, illustrate dalle varie associazioni, vanno dalle tradizioni agroalimentari alla musica, dalle scienze al sociale, dalla sostenibilità ambientale alla mobilità, all’integrazione, all’aspetto sociale. «Stiamo lavorando intensamente e in modo proficuo, – ha spiegato Paolo Verri – coinvolgendo tutto il territorio lucano, con risultati concreti e con proposte che porteranno valore aggiunto al dossier di candidatura. Questo secondo dossier, infatti, racconta come sarà l’anno 2019 qualora Matera diventi capitale, ma soprattutto quali saranno le attività per fare formazione, produzione e distribuzione per diventare capitale». La commissione di verifica del dossier sarà a Matera il 6 ottobre e il 16 il comitato Matera 2019 sarà chiamato a Roma per la esposizione del dossier. Joseph Grima ha evidenziato i risultati che potranno venire da una intensificazione del confronto e collaborazioni con soggetti internazionali. «Sono sicuro – ha detto – che, se i progetti che presenteremo, saranno il risultato di collaborazioni trasversali, il nostro programma sarà più convincente e forte e avrà più possibilità di avere successo. In questi miei primi mesi di lavoro ho avuto l’opportunità di conoscere tante straordinarie realtà che animano Matera e la Basilicata; questo è il secondo passo che intensifica la conoscenza con il territorio attraverso workshop di riflessione con tutti gli operatori che sono attivi nei vari settori con le loro esperienze. Dobbiamo costruire insieme il percorso da portare alla Giuria di valutazione per trasformare la città e la regione in una fucina di cultura per il futuro dell’Europa; pertanto, in vista delle prossime scadenze, è necessario intensificare questo dialogo e attivare il processo di co-creazione attorno a specifici iniziative e filoni progettuali». E a proposito di progetti, nella sala del complesso, erano affissi dei cartelloni, in cui erano indicate alcune proposte progettuali con eventuali percorsi. Durante l’incontro sono intervenuti alcuni dei partecipanti ai laboratori di comunità che hanno indicato anche qualche traccia di lavoro su cui si svilupperà l’approfondimento; tra gli altri, quello sul pane, “metafora di creatività,” ma anche di prodotto collettivo, quello sulla transumanza, “metafora del viaggio”, ma anche del cambiamento e della rottura dell’ordine, come avviene con il carro della Bruna, quello sull’ osservazione dello spazio per rilanciare il ruolo del centro di geodesia spaziale sul terreno delle relazioni europee.
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