2 minuti per la lettura
TINCHI DI PISTICCI – «Non firmerò l’ordinanza di chiusura temporanea dell’ospedale, mentre si faranno i lavori, e chiederò si proceda mantenendo le attività di Dialisi, Radiologia ed alcuni laboratori».
Lo ha assicurato ieri, il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, davanti a centinaia di persone, partecipando alla manifestazione del Comitato per la difesa dell’ospedale. Eppure, lo stesso Di Trani ha firmato lo scorso 23 giugno il verbale Comune-Asm-Regione in cui si stabiliva esattamente il contrario, ovvero che il presidio fosse chiuso durante i lavori, con il trasferimento di alcuni ambulatori e reparti nel Polo pisticcese di via Cantisano, la Dialisi a Matera (poi rivendicata dalla più vicina Policoro). Una notizia, quest’ultima, che ha messo in allarme il Comitato, visto che ogni volta che si chiude qualche reparto a Tinchi, benchè si dica che il provvedimento è temporaneo, poi non si torna più indietro.
Di Trani, convitato di pietra alla manifestazione di ieri, ha chiarito che dovrà essere lui a firmare l’ordinanza di chiusura temporanea del presidio; quindi che non lo farà, se nell’incontro con il presidente Pittella, già convocato per giovedì prossimo a Potenza, non otterrà garanzie in tal senso.
La soluzione potrebbe essere quella di dividere il presidio in comparti, lasciando attivi alcuni reparti e ambulatori, compresa la Dialisi, trasferendone altri al Polo pisticcese, senza spostamenti nè a Matera, nè a Policoro. La notizia, se da un lato è parsa rassicurante ai manifestanti, dall’altro ha lasciato perplessi in tanti, visto che non si spiega questo cambio di rotta del sindaco. Tutti hanno convenuto che, in questi casi, la strategia preferibile resta sempre quella della protesta di popolo.
Alla manifestazione, oltre ai consiglieri comunali di Pisticci, erano presenti l’onorevole Cosimo Latronico, i consiglieri regionali Paolo Castelluccio e Nicola Benedetto, oltre al segretario provinciale del Pd, Pasquale Bellitti.
Il fatto che l’ospedale resti in attività nonostante gli importanti lavori strutturali in programma (l’abbattimento del terzo piano per motivi di sicurezza) corrisponde alla prima richiesta del Comitato durante l’incontro di giovedì scorso con il presidente della Regione.
Un confronto fiume alla presenza dell’assessore Flavia Franconi, andato avanti fino a notte inoltrata. «Abbiamo detto che niente deve essere toccato a Tinchi e niente deve essere spostato, personale, servizi, attività, attrezzature, macchinari. -hanno ribadito ieri i manifestanti- Che eventuali lavori potranno essere eseguiti, nella massima sicurezza, senza interrompere le attività che si svolgono attualmente nell’ospedale. Che ogni tentativo di spostamento sarà letta come atto di guerra e il Comitato risponderà anche con la violenza».
a.corrado@luedi.it
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA