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Un test che si può definire riuscito, quello dell’It Alert, come spiega Giovanni Di Bello, dirigente regionale della Protezione civile ma si può fare di più. Il test di allerta che ieri alle 12 è stato annunciato con un messaggio su tutti i cellulari presenti in Basilicata, ha centrato la sperimentazione voluta.
«Lo scopo principale era quello di far conoscere lo strumento ai lucani e di rendere identificabile e familiare il messaggio – ha commentato l’esponente regionale della Protezione civile che ha aggiunto – Non tutti i cellulari sono stati raggiunti dal messaggio di allerta nello stesso istante, ma questo dipende da molti fattori tecnici e la fase legata al test serve proprio a correggere le anomalie per arrivare preparati al mese di febbraio 2024, quando il sistema di allarme pubblico diventerà operativo e aprirà una nuova frontiera in occasione di eventuali gravi emergenze imminenti o in corso». Il tema centrale, infatti, sta proprio nella fase sperimentale che rientra in un progetto nazionale svolto in tutte le regioni e che potrebbe essere perfezionata.
Quando a febbraio 2024 il sistema sarà operativo a tutti gli effetti, sarà fondamentale essere riusciti a coinvolgere tutte le fasce d’età della popolazione. E la Basilicata da questo punto di vista rappresenta una sfida: la popolazione anziana, infatti, è una parte molto consistente dei residenti e questo rende fondamentale intervenire su più fronti, in attesa della data di avvio del servizio di Alert, innanzitutto in termini di alfabetizzazione digitale proprio in questa fascia d’età.
Se l’obiettivo, infatti, è quello di fare in modo che ogni residente sia in grado di essere raggiunto dalla comunicazione di imminente calamità, è anche vero che proprio i più anziani, sempre più spesso soli (soprattutto nei piccoli centri dell’entroterra lucano) devono essere in grado di affrontare i momenti fondamentali per la loro sicurezza nel modo più adatto. Il livello di conoscenza tecnologica, infatti, per quanto in una realtà progressivamente aggiornata, non è ancora diffuso in modo capillare tanto da poter essere utilizzato senza difficoltà.
Questo dovrebbe comportare ulteriori fasi di sperimentazione in attesa di febbraio e soprattutto attività diversificate territorialmente per sensibilizzare chi ha più difficoltà di accesso alla tecnologia. Come già accaduto con le campagne delle forze dell’ordine contro le truffe agli anziani, sarebbe utile fare in modo che si perfezioni il modo migliore di avvicinare gli anziani a un meccanismo del tutto nuovo e utile. La presenza capillare nei territori della Protezione civile rappresenterebbe da questo punto di vista uno strumento fondamentale per sopperire alla scarsa conoscenza di alcuni meccanismi digitali lontani dal mondo degli anziani che non sempre hanno familiari pronti ad aiutarli ma che, al tempo stesso, devono potersi mettere al sicuro in caso di calamità naturali.
Il tema non è secondario in Basilicata se si pensa che, secondo gli ultimi dati Istat al sud nel 2022 la speranza di vita alla nascita è pari a 79,6 anni per gli uomini e 83,9 per le donne. Età che per ragioni anagrafiche, sociali e territoriali hanno difficoltà nell’uso di cellulari, ipad, tablet e pc. Per loro, dunque, l’It Alert dovrebbe parlare più chiaro.
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