Via Mare a Scanzano Jonico
2 minuti per la letturaSCANZANO JONICO (MATERA) – Continua implacabile, il lavoro di ripristino della legalità avviato dalla commissione prefettizia che amministra il Comune di Scanzano Jonico, sciolto per mafia nel dicembre 2019.
Un controllo capillare, che sta contribuendo alla regolarizzazione di decine di abusi edilizi, perpetrati per anni nella zona mare della cittadina jonica. I sopralluoghi di Polizia locale, carabinieri e carabinieri forestali non fanno alcuna eccezione, com’è avvenuto nelle scorse settimane su di una proprietà della madre del segretario provinciale del Pd, Claudio Scarnato. A fine luglio, è stata la proprietà dei genitori del consigliere regionale leghista Pasquale Cariello, a finire nella lente dei controlli, con un sopralluogo congiunto di carabinieri, personale dell’ufficio tecnico comunale e Polizia locale in via Mare, dove opera un allevamento di bovini e su di un terreno classificato come “di eccezionale valore agricolo”, sono stati realizzati immobili in palese violazione delle norme del Piano paesaggistico di area vasta del Metapontino.
Si tratta di una stalla con zona mungitura a struttura portante in acciaio e copertura in fibra di cemento; poi altre due stalle per lo stazionamento del bestiame e due depositi scoperti per il letame. Il tutto per un totale di 758 metri quadri di superficie abusiva coperta, 4.153 metri cubi di tettoie e 630 metri quadri di manufatti classificati come platee. Opere ritenute “completamente abusive” ed in violazione delle norme sulla realizzazione di conglomerati in cemento armato, su struttura metallica. Opere mai accatastate né provviste di attestazione dei agibilità da parte del Comune, dove non risulterebbe alcuna documentazione in merito.
All’esito del controllo, è stato ordinato ai proprietari del terreno la demolizione entro 90 giorni, con ripristino dei luoghi. Si tratta di manufatti in calcestruzzo e stalle. Gli atti sono stati anche trasmessi alla procura della Repubblica di Matera, ai carabinieri ed alla Polizia locale per gli eventuali provvedimenti di competenza.
Questo ennesimo episodio dimostra che a Scanzano, a prescindere dal marciume dei clan malavitosi, che ha portato allo scioglimento dell’Amministrazione comunale, ormai da anni si consumavano abusi edilizi senza alcun controllo né preventivo, né dopo la realizzazione delle opere stesse.
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