Rinviata al 3 giugno la riapertura di palestre, piscine e centri sportivi
4 minuti per la letturaPOTENZA – Rinviata al 3 giugno la riapertura di palestre, piscine e centri sporti. Mentre solo chi lavora fuori regione e vi si ferma per la settimana corta, a differenza dei pendolari che vanno e vengono in giornata, dovrà osservare una mini-quarantena di 48 ore rientrando a casa.
E’ quanto ha stabilito il governatore Vito Bardi, che ieri ha firmato una nuova ordinanza emergenziale a precisazione di quella di domenica scorsa, con cui aveva già prolungato la quarantena obbligatoria di quindici giorni per chiunque entri in regione (a parte rare eccezioni). Oltre a rinviare a lunedì prossimo, l’inizio della stagione balneare.
Nell’atto, pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione, si evidenzia che «la Regione Basilicata, in questa fase, registra un indicatore di contagiosità del sars cov2, vale a dire l’indicatore R0 (erre con zero), pari a 0,27 il quale, allo stato, rappresenta uno dei valori più bassi dell’intero territorio nazionale». Cionondimeno si considerano tuttora sussistenti «le condizioni di eccezionalità ed urgente necessità di tutela della sanità pubblica» alla base di restrizioni ulteriori rispetto a quelle previste a livello nazionale.
D’altronde anche ieri non è mancato un nuovo campanello d’allarme per quanti continuano ad entrare in Basilicata.
In serata, infatti, è stata annunciata la positività al covid 19 di un giovane residente in Lombardia arrivato lunedì a Castronuovo Sant’Andrea per una visita ai genitori, che aveva segnalato il suo arrivo e il giorno dopo era stato sottoposto a tampone. Motivo per cui oggi stesso dovrebbero essere sottoposti a tamponi anche i genitori e i conviventi di un altro parente che era sceso con lui in auto.
Le nuove disposizioni sulla mini-quarantena per i lavoratori che trascorrono la settimana corta fuori regione sgombrano il campo da una serie di equivoci che sarebbero insorti negli ultimi giorni.
L’ordinanza di domenica scorsa, infatti, parlava di un’esenzione dalla quarantena domiciliare lunga, quella di 15 giorni, «esclusivamente per comprovate esigenze lavorative» e per tutti i lavoratori di «rientro nella propria residenza, abitazione o dimora con frequenza giornaliera o settimanale». D’altro canto imponeva a questi lavoratori «la permanenza domiciliare fiduciaria (…) per il periodo di permanenza nel territorio regionale». Sicché sarebbero potuti ripartire per le località dove lavorano, ma una volta tornati a casa non sarebbero potuti andare a fare la spesa né altro. A meno che un tampone non ne avesse accertato la negatività al virus.
La nuova formulazione del testo, invece, restringe il campo di applicazione dell’esenzione dalla quarantena lunga a chi torna «presso il proprio domicilio, abitazione o residenza durante il fine settimana o per un periodo massimo di permanenza di due giorni». Quindi impone a costoro di «osservare un periodo massimo di permanenza domiciliare fiduciaria» per quei due giorni, oltre i quali, a rigor di logica, il lavoratore dovrebbe ripartire. Infine esclude dall’obbligo di quarantena, sia quella lunga che la corta, i «lavoratori pendolari per spostamenti con frequenza giornaliera da o per una regione diversa». Proprio come già previsto a chi si muove «in ragione di comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute, nonché ai soggetti che facciano ingresso in Basilicata in ragione di spostamenti funzionali allo svolgimento delle attività inerenti gli organi costituzionali, di funzioni pubbliche anche di natura elettiva, comprese quelle inerenti gli incarichi istituzionali».
L’ordinanza del governatore prevede anche l’estensione fino al 3 giugno del divieto di apertura di «palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, centri e circoli culturali, centri sociali e centri ricreativi».
La sospensione, però, non riguarda i centri termali «che erogano prestazioni rientranti nei livelli essenziali delle prestazioni».
Il governatore ha disposto, infine, la ripartenza immediata «delle attività delle guida ambientali escursionistiche e delle guide naturalistiche, fermo restando il rigoroso rispetto del divieto di assembramento, nonché della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro».
Con l’unico nuovo contagio registrato ieri a Castronuovo Sant’Andrea è risalito, quindi, a 405 il numero dei casi complessivi di covid 19 in Basilicata, anche se è probabile che oggi non verrà conteggiato nel registro diffuso quotidianamente dalla Regione in quanto residente in Lombardia.
Già nei giorni scorsi a via Verrastro era stato fatto lo stesso con altri casi “importati” e due guariti tornati positivi al covid a distanza di una decina di giorni dai test che ne avevano indicato la negatività.
Per questo il numero dei pazienti tuttora positivi dichiarati dai vertici regionali a ieri risultava di 49, mentre sarebbero almeno 54 quelli conosciuti, 16 dei quali ricoverati tra l’ospedale San Carlo di Potenza e il Madonna delle Grazie di Matera e il resto in isolamento domiciliare.
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