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MARSICO NUOVO – Quale futuro per l’osservatorio Ambientale?
E’ l’interrogativo che non sembra aver trovato ancora risposta nel comprensorio dell’Alta Val d’Agri.
L’organismo è stato istituito il 1 marzo 2011(Dgr n. 272) e previsto nell’ambito del Protocollo di intenti tra Eni e Regione Basilicata quale misura di compensazione ambientale in relazione al progetto di sviluppo petrolifero nell’area della Val d’Agri.
A pochi anni, quindi, dalla sua inaugurazione, vi è una riformulazione dell’organismo. Si parla di Fondazione di ricerca.
A detta di alcuni sindaci della Val d’Agri, ancora l’obiettivo o meglio la riformulazione non è chiara, ma in una breve intervista rilasciata qualche tempo fa dal governatore regionale, Marcello Pittella al Quotidiano, l’Osservatorio “non più pensato come un luogo accademico – didattico ma come un “autority sull’ambiente in grado di osservare, monitorare e guidare processi di approfondimento sulle varie matrici che possono riguardare l’inquinamento in tutta la Regione Basilicata”. Intanto gli incontri si susseguono su tale “tema” e tra gli amministratori valligiani ancora non si riesce a capire il “ruolo” di tale ente. Attualmente si legge sul sito “l’Osservatorio Ambientale della Val d’Agri, con sede a Marsico Nuovo è una realtà ad elevato contenuto scientifico che opera per lo studio e lo sviluppo di sistemi e servizi finalizzati ad una migliore gestione e diffusione dell’informazione ambientale. Si occupa della raccolta, catalogazione e archiviazione delle informazioni, della promozione di iniziative dirette ad assicurare il diritto della cittadinanza ad una corretta e documentata informazione sulle problematiche ambientali del territorio e sulla salute, della diffusione dei risultati delle attività svolte. Tra le attività rientra – si legge ancora sul portale – anche l’attivazione di studi e collaborazioni scientifiche, la sperimentazione di modelli e metodologie, la promozione di percorsi formativi finalizzati all’educazione ambientale, alla divulgazione della cultura ambientale e all’aggiornamento professionale degli operatori pubblici e privati del settore”.
a. p.
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