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MELFI – «Pensavamo che la situazione fosse critica. Ma il tempo pare si sia fermato nel carcere di Melfi». Non usano giri di parole il segretario regionale della Uil Pa Penitenziari di Basilicata, Donato Sabia e il segretario locale Vito Coviello e vanno dritto al nocciolo della questione. «Una struttura – spiega – in un evidente stato di degrado assoluto ed abbandono, che offende la dignità umana degli operatori penitenziari e che manifesta l’inciviltà allo stato di detenzione». La consapevolezza del segretario nasce dall’aver toccato con mano la situazione. Sabato scorso, infatti, una delegazione del sindacato ha fatto visita alla struttura filmando e fotografando la situazione. «La struttura è priva di allarmi, l’igiene e la salubrità degli ambienti pessimi non in linea con le normative vigenti. Dichiarano Sabia e Coviello – 40 scatti per denunciare all’opinione pubblica, alla classe politica e alla stess a Amministrazione Penitenziaria un quadro completo del deterioramento del carcere, cornicioni dei padiglioni tutti rotti causa agenti atmosferici che hanno provocato la caduta di calcinacci minacciando anche incolumità del personale, infiltrazioni d’acqua ovunque dalle celle alle camere di pernottamento del personale ed intonaci rigonfiati e scrostati sino all’ufficio del Comandante. Bagni del personale indecorosi e docce in comune, come i wc e le camere dei detenuti. Non c’è differenza tra l’uno e l’altro, tra lavoratore e detenuto, an zi in tutti gli habitat c’è una situazione di disagio e poca sicurezza». Nei giorni scorsi nella casa circondariale c’è stato un avvicendamento. Provvisoriamente l’incarico di direttore è stato affidato a Michele Ferrandina – Direttore del C arcere di Potenza. I sindacati sperano in una celere riqualificazione dei locali a cominciare dal settore colloqui/avvocati e Magistrati, fondi già stanziati. Attualmente nella struttura sono ospitati 200 detenuti di cui 141 con condanna definitiva a fronte di un organico di polizia penitenziaria di 154 Agenti , mentre il D.M. del 2013 prevede 176 unità. La visita a Melfi rientra nel novero di una iniziativa di carattere Nazionale (obiettivo storico definito dalla UIL); in Regione è toccato per prima all’Istituto del Capoluogo Potentino nel 2013 e quest’anno al carcere di Melfi, per alimentare la conoscenza sociale sul mondo penitenziario.
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