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LA grande opportunità economica offerta da Matera 2019, con l’arrivo di investimenti per 52 milioni di euro (32 di provenienza pubblica) in promozione culturale per i prossimi cinque anni, attraverso opere materiali ed immateriali, potrebbe favorire l’infiltrazione di certi fenomeni di natura mafiosa nelle procedure per l’affidamento di incarichi ed appalti. Il monito proviene da Luigi Gaetti, vice presidente della Commissione parlamentare antimafia, da noi sollecitato sull’argomento durante l’incontro pubblico promosso dal Movimento 5 Stelle. «Matera ed il suo hinterland -spiega Gaetti al Quotidiano- sono interessati da fenomeni di mafiosità legata ai cosiddetti colletti bianchi, con affari su appalti e usura. Una criminalità più raffinata rispetto a quella esistente lungo la fascia costiera, dove la fanno da padroni il traffico di stupefacenti e di rifiuti speciali. Ma non per questo, meno preoccupante -prosegue Gaetti- anche perchè più subdola e sotto traccia”. In altri termini, il parlamentare mantovano invita le istituzioni locali a tenere alta la guardia per il rischio concreto, che i soliti noti si mettano le mani sulla torta dei finanziamenti in arrivo, con modalità non del tutto legittime. «A Mantova -spiega il parlamentare- che per molti versi somiglia a Matera in quanto a tipologia di criminalità, si sono verificati diversi episodi di imprese, che hanno vinto appalti senza essere iscritte nelle white list della Prefettura. Per questa ragione, proprio l’Ufficio del governo di Matera deve essere investito della responsabilità di controllare con molta attenzione». Secondo Gaetti, la Prefettura deve predisporre con la massima attenzione la white list per poi vigilare che i soggetti esposti a certi rischi vengano tenuti sotto controllo ove partecipino a determinate procedure con finanziamenti pubblici. In altri termini, a Matera esiste un fenomeno di invasività negli appalti, seppure ancora piuttosto sotto traccia. Ma cos’è la White list? Si tratta di un elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa, operanti nei settori esposti maggiormente a rischio. E’ stata istituita con la legge 6/11/2012, numero 190 e dal Dpcm del 18 aprile 2013. L’iscrizione nell’elenco, che è di natura volontaria, soddisfa i requisiti per l’informazione antimafia per l’esercizio dell’attività per cui è stata disposta l’iscrizione. Essa è valida per dodici mesi dalla data in cui è disposta, salvi gli esiti delle verifiche periodiche.

a.corrado@luedi.it

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