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MY NAME is Mariella. Così una ragazza ripeteva in pizza San Giovanni, nella straordinaria serata di venerdì 17 ottobre. Si può respirare davvero aria d’Europa tutto d’un tratto. E’ successo, Matera è diventata Capitale europea della Cultura per il 2019 e la festa è esplosa. Tra incredulità e gioia immensa, lacrime, abbracci e sorrisi, passeggiare per il centro cittadino in quelle ore immediatamente dopo la nomina, è stato stupendo.
Un’esplosione non solo sotto il palco, ma anche in ogni angolo di città. Da piazza San Giovanni sino a palazzo Lanfranchi c’era gente con sorrisi stampati, bandierine sventolanti, domande sul futuro, discussioni sui proetti in arrivo. La città si è risvegliata dal torpore.
Eventi e dibattiti se ne erano già creati, ma questa volta è diverso. Ne parla l’adulto, ne parla l’adolescente, ne parlano i ragazzi e, ne parlano persino i bambini, a cui piace soprattutto il clima festoso. “Sembra che l’Italia abbia vinto la finale del Mondiale” ripetono in molti, ma questa volta Matera ha vinto molto di più.
L’arrivo di Adduce sul palco è uno show. Sembra un capo villaggio nella serata d’accoglienza dei nuovi ospiti della struttura, urla si sbraccia, apre una bottiglia e quasi bacia il suo fidato direttore del Comitato, Paolo Verri. La condivisione è massima, anche il microfono passa da uno all’altroa per i ringraziamenti e i materani appena sotto il palco sono più attivi che mai. Spazio finale per la musica dance e sulle note del famoso Gangnam Style la piazza esplode un’altra volta in una danza di festa, ma anche liberatoria, per la tensione accumulata, come nel fatidico ultimo rigore di Grosso nella finale Mondiale del 2006. Una tensione scaricata subito dopo per i locali del centro storico, che pullulavano di gente, molto più che in un normale venerdì sera, con cittadini di tutte le età, quasi come in una riedizione della Festa della Bruna.
Brindisi per Matera 2019 e ancora sorrisi, sprecati come nella migliore tradizione di una festa popolare, di una ricorrenza che raccoglie tutti attorno ad un solo fine, una sola speranza, quello che sia davvero cambiato qualcosa, non solo nella felicità dei materani nell’immediato, ma per il futuro radioso e per tutta la popolazione. Questo venerdì 17 ottobre 2014 potrà passare alla storia, senza timore di smentita, come il secondo giorno più lungo per i materani. Una data da ricordare, da rivivere e consegnare ai propri figli, ai propri nipoti e non solo. La storia della città potrebbe essere cambiata, in meglio, proprio da quel tanto temuto venerdì 17, Matera 2019, è qui la festa, noi ora siamo l’Europa: we are Europe now.
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