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COMUNQUE vada… il party è stato un successo. Un’autentica festa di popolo, esplosa appena il ministro Dario Franceschini ha annunciato la vittoria di Matera. E come in ogni festa che si rispetti a farla da padrona, insieme all’entusiasmo di migliaia di persone che hanno gremito piazza San Giovanni sin dalle prime ore del pomeriggio, è stata la musica. All’appello del Comitato Matera 2019 hanno risposto in ben 50 gruppi di artisti di tutta la regione.
Per salire sul palco ne sono stati selezionati solo dieci. Rappresentati tutti i generi e tutte le provenienze: dalla musica classica al folk, dal jazz al reggae. Tanta Matera tra i musicisti: Patchanka Soledada, Ragnatela Folk, Res Pubblica, Quartetto d’archi associazione Amitiè, ma anche la Krikka Reggae da Bernalda, i Musicamanovella da Pignola e i Peixinhos Again addirittura da Bologna. E poi ancora i dj set di Santospirito e Antonio Colangelo e i contributi musicali di maestri e allievi del Conservatorio Duni di Matera. Caso ha voluto, però, che a “portare bene” a Matera sia stata la dichiarazione d’amore in musica alla città cantata, sul palco di piazzetta San Giovanni, pochi minuti prima della proclamazione del verdetto, dai Uagnin Assnziel. Molto più di un gruppo musicale, un emblema della materanità. “Matera è meravigliosa, ma i Sassi sono un’altra cosa” cantano a squarciagola, accompagnati da cupa cupa, tamburelli, fisarmonica e strumenti della tradizione popolari.
Un ritornello che immediatamente la piazza raccoglie e fa suo, mentre i Uagnin continuano a decantare in musica le bellezze della città, nessun quartiere escluso: da La Martella a Serra Venerdì. Certo, la commissione riunita nelle stanze del Mibac non ha potuto ascoltarli, ma ci piace pensare che in qualche modo questo canto appassionato abbia sospinto in qualche modo Matera verso la vittoria. Che, appena è diventata realtà, ha imposto alla piazza, inevitabilmente anche un cambio di musica.
Prima le campane a festa della chiesetta di San Giovanni e poi una liberatoria danza collettiva sulle note di Happy.
Un’onda umana, come tante spighe in un campo di grano, ha iniziato a muoversi come una cosa sulle note. Ballavano proprio tutti dai bambini (i più entusiasti a sventolare le loro bandierine personalizzate di Matera 2019) agli anziani (i più commossi per un traguardo che ha il sapore di un riscatto a lungo sperato).
E la festa è andata avanti fino a sera tarda, in una sorta di abbraccio collettivo che permetterà a Matera di risvegliarsi più consapevole delle proprie potenzialità. Sì, da queste parti la musica è cambiata.

m.agata@luedi.it

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