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Il suo è stato uno dei nomi più citati in questi giorni. L’ex sindaco Emilio Nicola Buccico, in Puglia per una serie di incontri (la commemorazione di Giorgio Ambrosoli e di un celebre avvocato di Lucera, ndr) commenta a 24 ore dalla vittoria il risultato di Matera.

 
La conversazione fra sindaci è avvenuta ieri mattina quando Adduce ha chiamato l’avvocato per commentare la vittoria della città. Alcuni giorni fa Adduce lo aveva invitato all’inaugurazione dellla Casa di Ortega, un gesto che Buccico aveva accettato molto volentieri, allontanando le polemiche. «Anche in quella sede Adduce aveva riconosciuto il valore della mia iniziativa».

 
Festeggia come tutti i materani, la sua esperienza alla guida della città lo riporta indietro nel tempo, ripercorrendo questa vicenda: «Il percorso formale era stato innescato dal mio programma elettorale, l’unico che prevedeva la candidatura di Matera. Io sono un materano vero, non solo politico di importazione, non sono esule in patria anche se a volte mi hanno trattato così. 

Nell’ultima conversazione che avevo avuto con il Quotidiano – ricorda l’avvocato – avevo espresso la mia previsione, del tutto sensitiva. Indipendentemente da ciò che si era fatto, Matera per la sua straordinaria unicità avrebbe meritato di vincere.
Credo che questi aspetti saranno stati considerati, ma è fondamentale valutare anche gli aspetti geostorici e geopolitici.
La città, fino al Settecenteo, è stata balcone d’Oriente e per le influenze bizantine sapevo che avrebbe potuto battere Ravenna. Ricordo infatti che l’idea ci venne perchè avevamo sentito parlare proprio della candidatura della città. In un momento particolare come questo – commenta ancora – le civiltà euro africane si rivolgono verso l’Europa. Spostare il passo più a sud vuol dire rilanciarlo più a pieno. I ritardi, d’altronde, sono proprio rivolti al sud vedi la Spagna o il Portogallo». E Matera? «La sua vittoria è meritata, è stata popolare sotto tutti i punti di vista, l’emozione con cui i materani l’hanno accolta è spontanea».
E da domani? «Adesso comincia un cammino di grande responsabilità di saper amalgamare e accettare proposte e implementazioni, perchè il catalogo dell’accoglienza ambientale deve essere pieno. Matera deve adeguarsi, in quanto a responsabilità della classe dirigente, a risposta unitaria non solo formale e popolaresca di giubilo per le condizioni che l’Europa ci chiede. Questa è un’occasione importante per quello che potremo fare noi. Se ci chiederanno un aiuto lo daremo, in caso contrario lo daremo lo stesso. Saremo interlocutori diretti, questa volta». 

Il primo consiglio a chi gestirà questa fase? «Il mio consiglio è alla città: al voto, scegliamo amministratori che ci rappresentino in modo adeguato per questa grandissima sfida. Amministratori dotati di altissimo tasso di onestà e di caratura intellettuale adeguata. In assoluto, umiltà, umiltà».

a.ciervo@luedi.it

 

 

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