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«VOGLIAMO rispondere a più domande possibili della commissione, lasceremo loro almeno 65 minuti e ridurremo il tempo della presentazione». Paolo Verri spiega così la strategia che Matera ha scelto per l’audizione di giovedì davanti alla commissione che sceglierà la capitale della cultura del 2019.
«Ci siamo preparati con Robert Palmer uno dei massimi esponenti della scelta della capitale della cultura, per tre volte presidente della commissione, stiamo lavorando per soddisfare tutte quante le problematiche che ci riguardano.
Due sono le domande a cui rispondere la dimensione europea e la partecipazione di città e cittadini.
Quest’ultima credo che abbiamo ampi elementi di coinvolgimento mentre sotto il profilo della dimensione europea vogliamo capolvolgere il rapporto attuale per andare verso una nuova idea di europea, una diversa dimensione».
Paolo Verri ha anche annunciato che la proclamazione della città “capitale europea della cultura per il 2019» avverrà in diretta su un maxischermo in piazza San Giovanni.
La più adatta viste le dimensioni per ospitare un simile appuntamento.
«Abbiamo ricevuto comunicazione che dalle 17 in poi potrà avvenire l’annuncio della decisione della giuria.
Nel frattempo noi continueremo a lavorare con una serie di iniziative da mettere in campo da qui ai prossimi mesi.
Pensiamo per esempio di aprirci alla musica con dieci band che vorranno partecipare alla serata volontariamente e che arriveranno dai posti più diversi».
Il tutto ovviamente con una diretta televisiva, in collaborazione con l’emittente Trm, che comincerà alle ore 16: si alterneranno a parlare tutti coloro che hanno collaborato «al percorso di candidatura», «per ringraziare i cittadini – ha spiegato Verri – e per chiedere loro di restituire le cinquemila bandiere distribuite tempo fa e variamente arricchite, che a novembre saranno esposte in una mostra tematica».
Verri ha poi concluso sottolineando anche la collaborazione tra le sei città candidate che continuerà, ad esempio, con una diretta da Roma dopo le audizioni di ognuna per raccogliere impressioni e commenti.
«Le sei città candidate saranno anche ascoltate dal ministro dei Beni culturali e questo è un altro segnale che sta arrivando il messaggio e la volontà di collaborazione che più volte abbiamo messo in campo e che noi vogliamo comunque portare avanti.
Posso già dire» ha concluso Verri, «che se saremo scelti ospiteremo i sindaci delle altre cinque città e cercheremo di avviare con loro un processo di collaborazione. Se non dovessimo essere scelti saremo comunque disponibili ad avviare qualsiasi rapporto con le altre città».
Un messaggio chiaro che va oltre la sfida di queste ore e che prova a guardare anche oltre la semplice candidatura. Perchè diventa sempre più evidente che la vera sfida comincerà solo dopo.
p.quarto@luedi.it
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