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UN BOATO nella notte ha squarciato la relativa quiete della città. Una esplosione “avvertita” anche da chi non abita nella zona.
E così Melfi si è risvegliata con l’incubo delle bombe. Forse del tritolo. Certo è che il bancomat della Carime di piazza Mancini è saltato in aria intorno alle 3.30 della notte tra venerdì e sabato. La potenza della bomba è testimoniata dalle numerose parti dello sportello disseminate in tutta la piazza.
La tastiera ritrovata a una quindicina di metri (vedere foto a destra) dall’edificio, ne è l’esempio più eclatante.
Sul posto sono subito arrivati i militari dell’Arma della compagnia di Melfi al comando del capitano Diglio e del nucleo operativo coordinato dal tenente Soricelli.
Hanno delimitato la zona attorno alla banca, avviando immediatamente le indagini.
Sarebbero state subito visionate le telecamere a circuito chiuso dell’istituto di credito e pare che a operare il colpo – questo particolare modus operandi fu usato anche a Potenza qualche anno fa – siano state tre persone con il volto coperto da passamontagna.
Una volta fatta saltare la bomba sarebbero poi entrati all’interno attraverso una portato una finestra. Questo particolare è ancora in fase di approfondimento. Non si esclude, infatti, che i malviventi siano prima entrati nell’istituto e subito dopo avrebbero fatto saltare la bomba.
Si parla – anche se la cifra non è confermata – di circa 15.000 euro di bottino. Oltre a prendere quelli all’interno del bancomat, si sarebbero poi recati alle casse prendendo il più possibile. L’azione sarebbe stata alquanto fulminea.
Una durata di pochi minuti dopo lo scoppio della bomba. Lo dimostrerebbero le banconote sparse un po’ su tutto il pavimento dell’istituto di credito. I militari dell’Arma, da quanto si apprende, avrebbero recuperato circa 4.000 euro.
Nella tarda mattinata gli artificieri, insieme ai carabinieri hanno setacciato la zona alla ricerca di indizi utili per capire la dinamica.
Particolari importanti sarebbero stati acquisiti per risalire agli autori.
Rapine e furti non sono nuovi a Melfi (vedere box sopra) ma a impressionare questa volta è stato il modus operandi dei ladri che non si sono fatti scrupoli di usare dell’esplosivo con il pericolo di recare danni all’edificio dove è ubicata la banca.
Al momento gli investigatori non escludono nessuna pista anche se sarebbero orientati a credere che si tratti di malviventi provenienti dalle regioni vicine.
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