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POTENZA – Assume su di sé tutta la responsabilità della nomina, rivendica la grande professionalità del dirigente appena incaricato al Comune di Potenza. «Se sbaglia lui – dice il sindaco De Luca di Antonio Infantino – ne risponderò io». Eppure, sul dipendente del Comune che adesso coordinerà la task force istituita una settimana fa per il risanamento economico, e che quindi ha diretta responsabilità sulla ricognizione finanziaria dell’ente da cui dipenderà il futuro prossimo di Potenza, continuano a piovere polemiche. Non solo rispetto alla sua nomina: deliberata dal sindaco lo scorso 30 settembre, senza alcuna selezione. Contro cui la Funzione pubblica della Cgil si è scagliata a gran voce, chiedendo l’annullamento del provvedimento.
Ma anche per il profilo dello stesso dirigente. Difeso a spada tratta rispetto alle competenze dal sindaco che lo ha voluto fin dall’inizio al suo fianco. Ma con una macchia sul curriculum relativa a una recente condanna da parte della Corte dei Conti. Circostanza – che al di là delle rassicurazioni che arrivano dal primo cittadino in persona – per molti ha un peso. Non liquidabile come un semplice “errore di persona”.
L’opposizione è: l’uomo addetto al risanamento economico di Potenza è la stessa persona che secondo la magistratura contabile si è auto assegnato un incentivo illegittimi. Fatto che risale ormai a qualche anno fa, quando Infantino era il responsabile dell’area Finanze al Comune di Potenza. Da allora il dirigente ne ha fatta di strada. Un lungo curriculum basato soprattutto di esperienze all’interno della pubblica amministrazione. Maturate anche con il Comune di Potenza, in diversi funzioni. E’ stato per esempio responsabile del controllo economico delle società partecipate e anche per Acta, aziende che purtroppo non brillano in fatto di quadratura dei conti. La crescita professionale di Infantino è passata pure dall’Abruzzo. Anche al Comune di Francavilla sul mare, nel 2009, era stato chiamato per cercare di rimettere in sesto le casse comunali estremamente provate dai maxi debiti maturati negli anni passati. Fece scalpore il suo addio, dopo poco più di un anno, comunicato al sindaco con sms, che allora il diretto interessato giustificò con “motivi personali”. Prima però, a pochi mesi dal suo arrivo, aveva fatto notizia l’aspro scontro a suon di minacce di chiamare i carabinieri con alcuni funzionari dell’ente per il piano di riorganizzazione interna presentato dal direttore. E’ lo stesso sindaco De Luca, invece, che ricorda la recentissima esperienza di Infantino al Comune di Rende, in provincia di Cosenza, dove il dirigente ha predisposto il piano di riequilibrio che ha avuto l’ok della Corte dei Conti.
Si è consumato non senza tragedie anche il suo incarico da commissario della comunità montana “Sangro Vartese”. Dopo qualche mese si tirò dietro le ire del referente regionale dell’associazione nazionale dei piccoli comuni e di un consigliere comunale di Quadri. “Disservizi e disagi, scarsa trasparenza negli atti amministrativi e nelle decisioni”, fu l’attacco sferrato contro il direttore in una conferenza stampa convocata ad hoc, come si legge in articolo de Il Centro di quattro anni fa.
Poi l’arrivo a Palazzo di Città, dove, prima dell’insediamento di De Luca, era già funzionario dell’ente. La sua “promozione” continua a dividere le opinioni fuori e dentro al Comune. Per ora è lui l’uomo dei conti di Potenza. E non ci vorrà a molto a capire se il risultato premierà le attese del primo cittadino.
m.labanca@luedi.it
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