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SE il mondo va veloce, basta adeguarsi con le idee chiare. Lo sanno bene i giovani che si sono incontrati a Matera per il 30mo anno dell’annuale conferenza degli Young leaders. In 48, di età compresa fra i 30 e i 40 anni, hanno messo a confronto le esperienze di ceo di multinazionali, esponenti di società che si occupano di commercio on line, ma anche di politica internazionale. Il risultato è arrivato al termine di una tre giorni ricca di stimoli, come spiegano Alessandro Gambini del centro studi di Confindustria e Stefano Feltri, giornalista del “Fatto Quotidiano”. «L’idea – spiega quest’ultimo – è che si prendono 16 italiani, 16 americani e 16 persone provenienti da Cina, India, Russia, Brasile e Paesi emergenti, tutti con posizioni rilevanti nei rispettivi campi». Si va da giovani imprenditori che hanno inventato la distribuzione di farmaci on line su richiesta, al componente dello staff di John Kerry, segretario di Stato americano, oppure l’amministratore delegato del sito che vende biglietti on line in Spagna. Per tre giorni, divisi in tre gruppi, hanno analizzato le parole chiave dell’assemblea 2014: cultura, creatività e tecnologia sviluppandole sotto il profilo dell’impatto sulla vita personale, la politica e l’economia. Inutile sottolineare quanto siano differenti tra loro i concetti di occupazione, quanto l’Italia debba ancora lavorare per considerare il lavoro, frutto anche di idee originali ma affidabili e adatte ad essere finanziate e sostenute. La diversità sta spesso nelle infrastrutture soprattutto burocratiche che il nostro Paese deve ancora superare. La Young Leaders Conference diventa un’occasione di scambio non solo umano ma anche professionale in grado di creare un filo rosso che unisca luoghi diversi con professionalità in comune. «Il network che si crea – spiegano Gambini e Feltri – è molto utile per il nostro lavoro, è un’opportunità incredibile. Non avrei mai potuto conoscere – aggiunge Feltri – la ragazza che fa la manager in una società che si occupa di aerospazio in Brasile, se non grazie a questo incontro. Non possiamo nascondere che la tecnologia abbia cambiato la nostra vita – precisa Gambini – il punto è che anche gli due temi sono connessi tra loro e questo legame è il fulcro di tutto. I Governi dovranno coltivare questi tre aspetti allo stesso modo ». Dai social network al crowdfunding ai mercati emergenti, la percezione degli italiani è di stare qualche passo indietro. «Non siamo un Paese alla frutta, ma se penso che nel mio lavoro – prosegue Feltri -parlo di Google una volta all’anno e della fit tutti i giorni, vuol dire che c’è molto da fare. Le nostre istituzioni, ad esempio, non sanno che due mesi fa sono stati assegnati nuovi dominii. Se un americano, ad sempio, ha registrato “.matera” e il Comune vuole usarlo, lo trova già occupato. In altri Paesi c’è un’alta sensibilità in questo senso, da noi ancora no».

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